Il viaggio rosa di Ulissi: "Una maglia che sognavo"

Plapp vince in solitaria. Diego: "La mia prima volta dopo 16 anni di professionismo. Voglio festeggiare"

Il viaggio rosa di Ulissi: "Una maglia che sognavo"
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In questo ciclismo di baby fenomeni, in rosa ci va lo zio: Diego Ulissi. Il 35enne toscano si veste di rosa dopo sedici anni di professionismo e otto tappe vinte al Giro. Arriva terzo sul traguardo dei muri marchigiani, più di 4000 metri di dislivello, tappa per attaccanti e il livornese attacca. Lo fa con Luke Plapp, che si va ad aggiudicare la tappa in perfetta solitudine e con l'olandese Wilko Kelderman, terzo ad un Giro (2020), ieri secondo proprio davanti al toscano di Cecina di stanza da anni a Lugano.

In questo ciclismo di baby prodigio, lo zio Diego (chiamato così in onore di Diego Armando Maradona, del quale papà era un inguaribile estimatore, ndr) si toglie la soddisfazione di regalare all'Italia delle due ruote una maglia rosa che ci mancava da quattro anni, quando a vestirla fu Alessandro De Marchi, altro corridore esperto, che faceva parte di un ciclismo un po' agé. «Sono un tipo che si emoziona poco, ma quando sono salito sul podio e ho visto la maglia rosa con la scritta XDS Astana mi sono emozionato ha spiegato il 35enne atleta toscano, 48 vittorie in carriera e due mondiali tra gli juniores -. In quel momento mi è passata davanti tutta la mia vita. I miei nonni, i miei genitori, la mia famiglia: Arianna, mia moglie e le mie tre bimbe. Abbiamo cercato il maschietto, ma è destino che in casa Ulissi io resti in minoranza. Da noi regna il colore rosa, ora posso dire d'avere anche una maglia».

Oggi arriva nella sua Toscana, lo aspetta una delle tappe più temute, quella dello sterrato senese: una trentina di chilometri distribuiti in cinque settori, abbastanza per mettere a dura prova un po' tutti. Una cosa è certa: Ayuso non starà a guardare, visto che già ieri ha rubato un secondo a Roglic con un maligno sprint fra ritardatari.

«Sono già contento di vestire la maglia rosa per la prima volta nella mia vita dice commosso Ulissi -. Se riuscirò a portarla in albergo anche domani sera (oggi per chi legge, ndr), sarà un buon motivo per festeggiare».

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