Vida, positivo nell'intervallo: trema la A

Il croato scopre di essere contagiato durante la pausa di Croazia-Turchia

Vida, positivo nell'intervallo: trema la A

Ci mancava il positivo, nel bel mezzo di una partita, per agghindare il Guinness dei primati di questa stagione. Titolo di campione del mondo della insana scoperta alla Croazia che, tra un tempo e l'altro della amichevole con la Turchia, ha richiamato Domagoj Vida, 31enne fustone difensivo, dicendogli: sei positivo al Covid, vai in quarantena. Poveri calciatori, pensiamoci un attimo quando rifiliamo i 4 in pagella. Talvolta, anzi spesso, i loro dirigenti sono da assolutamente inclassificabile. Qualcuno ha agito con troppa leggerezza, e non parliamo di consuetudine dei protocolli. Che diranno le squadre di club coinvolte? C'è il rischio di perdere giocatori. Il buon Marotta aveva pescato il problema e centrato l'obiettivo sulle problematiche del Mando o non mando. Adesso ci sarebbe da dire: tutti a casa e l'Uefa si arrangi visto che non ha nemmeno capito di dover incartare un'idea intelligente (calendari a blocchi o, comunque , intasarli meno) per una stagione intitolata al pericolo è il mio mestiere.

Il fatto racconta che la Federazione croata aveva sottoposto i giocatori a tampone il lunedì ed anche il mercoledì mattina, in vista della successiva sfida con la Svezia. Ma durante l'intervallo serale del match con la Turchia è arrivato l'avviso di un possibile positivo, poi confermato a match concluso. Una mente sana si domanderà: non potevano richiedere una accelerazione sull'esito dei tamponi, così da scendere in campo a risultati acquisiti? Ah! Saperlo! Un caso simile è capitato anche nella finale World series del baseball Usa quando, concluso il 7° inning, è arrivato il comunicato che Juston Turner, terza base dei Los Angeles Dodgers, fino allora in campo, era positivo. Dunque fuori, salvo rivederlo festeggiare la vittoria con i compagni: follia senza limite.

Ma qui la situazione è anche peggiore. Sono coinvolti atleti che dovranno tornare a giocare nei campionati, ben 9 appartengono alla serie A: Pasalic, Rog, Badelj, Brozovic, Perisic, Kalinic, oltre ai turchi Demiral e Calhanoglu, Cetin. Ce n'è per tutti: due interisti, Milan e Juve uno a testa, due il Verona, poi Atalanta, Cagliari, Genoa. Ora a ciascuno il suo: tamponi e rischi di quarantena. La Croazia si è difesa dicendo che in più di 600 partite Uefa non si è registrato alcun caso di trasmissione del virus.

Ma tanto non basta per scansarsi e andare avanti. La Uefa poteva evitare queste amichevoli e il calcio dovrà ripensare a se stesso: i soldi delle Tv hanno indirizzato calendari e scelte della stagione. Ma il virus non lo sapeva.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica