RomaGiro di vite contro i violenti, con un potenziamento del Daspo, sognando il ritorno sugli spalti delle famiglie. L'inasprimento annunciato da Alfano all'indomani degli scontri che hanno preceduto la finale di coppa Italia a Roma tra Napoli e Fiorentina - e che hanno causato la morte del tifoso partenopeo Ciro Esposito - arriva a meno di un mese dall'inizio del campionato. Le nuove disposizioni sono inserite nel decreto sulla sicurezza del calcio, approvato ieri dal consiglio dei ministri.
Come previsto, tra le novità c'è l'estensione della casistica che prevede l'applicazione del Daspo, il divieto di accesso alle manifestazioni sportive, che verrà prolungato come durata, soprattutto per i recidivi. Per questi ultimi la misura durerà almeno cinque anni e potrà arrivare fino a dieci, e chi ha subito più Daspo potrà anche essere sottoposto all'obbligo di firma e alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, finora «una misura adottata per i mafiosi», ha spiegato Alfano. Ma anche chi viola «solo» il regolamento d'uso degli stadi (per esempio arrampicandosi sulle balaustre), e attualmente rischia un Daspo da tre mesi a due anni, con le norme del nuovo decreto dovrebbe essere punito con una diffida da uno a tre anni. Il divieto, inoltre, verrà applicato anche a quanti vengano denunciati (o a maggior ragione condannati) per delitti contro l'ordine pubblico o la pubblica incolumità. E viene previsto l'arresto differito alle 48 ore successive all'evento sportivo per istigazione razziale, etnica o religiosa.
Il decreto prevede anche il Daspo «al branco», applicabile all'intero gruppo che prenda parte a incidenti all'interno o nei dintorni dello stadio. Una «novità assoluta», spiega Alfano, che servirà «a perseguire non solo chi tira il sasso ma anche tutti coloro che assaltano un blindato delle forze dell'ordine». La durata minima del Daspo per il «capo branco» sarà di tre anni. A rischio - e a lungo - anche le trasferte per le tifoserie più calde. A seguito di «gravi episodi di violenza», il titolare del Viminale potrà decidere di stopparle - chiudendo i settori ospiti o impedendo la vendita dei biglietti - fino a due anni. Novità anche per il «calcio sporco», con l'inasprimento delle pene per frode sportiva (fino a sei anni, che diventano nove se la frode altera l'esito delle scommesse legali). Insomma, «mano dura» perché fatti come quelli dell'Olimpico non si ripetano più, sintetizza Alfano, secondo il quale «l'obiettivo del decreto è restituire il pallone agli italiani e far tornare i bambini negli stadi», anche se l'unico «incentivo» su questo fronte è la richiesta alle società di «sforzarsi» di mettere a norma gli impianti.
Così, se i sindacati di polizia plaudono il varo del decreto (chiedendo però di estendere l'arresto differito anche a chi si rende responsabile di scontri con le forze dell'ordine) e Celentano elogia Alfano per la promessa mantenuta, già si leva qualche voce critica. Quella del Carroccio, per esempio, che bolla il decreto come «monco» e - con Caparini e Giorgetti - reclama «strumenti urbanistici» per trasformare gli stadi da «gabbie per tifosi» a «luoghi di socialità».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.