La A dopo il virus dice 33. I baby e lo strano esordio sul grande palcoscenico

Tanti debutti dopo il lockdown: il giorno sognato da bambini realizzato negli stadi senza pubblico

La A dopo il virus dice 33. I baby e lo strano esordio sul grande palcoscenico

Dica 33. La richiesta che solitamente fanno i medici quando visitano i propri pazienti ha emesso nella Serie A post Covid-19 una diagnosi chiarissima: largo ai giovani. In maniera particolare seppur sempre da ricordare. Al silenzio assordante sugli spalti ha fatto, infatti, da contraltare nel loro cuore un urlo di gioia. Giorni da favola quelli vissuti da 33 ragazzi Under 20 (tutti nati tra il 2000 e il 2002) della nostra massima serie.

La prima volta non si scorda mai e anche nel deserto degli stadi vuoti hanno vissuto l'emozione più bella. Quella dell'esordio in A. Il primo passo verso la conquista del sogno: diventare calciatori. Meglio prendere appunti e segnarsi in agenda i loro nomi, perché ne sentiremo parlare in futuro. L'ultimo a mettere piede in campo è stato domenica sera il difensore Christian Celesia, gioiellino classe 2002 del Torino che ha fatto il suo debutto al Dall'Ara contro il Bologna. Ventiquattro ore dopo l'esordio scintillante del romanista Riccardo Calafiori (laterale mancino classe 2002) allo Juventus Stadium, dove ha fatto ammattire Danilo procurandosi anche un calcio di rigore. Il "buona la prima" vale per tutti i 33 debuttanti, con molti di loro capaci di collezionare diversi gettoni di presenza in queste settimane. Una truppa che ha visto ben 4 ragazzi lasciare il segno anche il zona-gol. Il primo a riuscirci, in rigoroso ordine cronologico, è stato il promettente Andrea Papetti, a segno contro il Verona lo scorso 5 luglio. Mica male per chi come il classe 2002 del Brescia di mestiere fa il centrale e deve evitare i gol degli avversari. La rete più importante è stata invece quella del Cobra, come è soprannominato Luca Gagliano. Il puntero del Cagliari (nato nel 2000) ha castigato addirittura i Campioni d'Italia della Juventus, reduci dal nono scudetto di fila. Un sigillo storico per griffare il successo rossoblù e candidarsi a un posto al sole.

Soddisfazioni prestigiose pure per Askildsen (Samp) e Singo (Torino) rispettivamente a bersaglio contro Milan e Roma. Due acuti che non sono serviti a portare punti, ma che hanno acceso i riflettori sul centrocampista norvegese (2001) e sul terzino ivoriano (2000). Per entrambi l'obiettivo resta quello di far parte nella prossima stagione delle Prime Squadre di Samp e Toro. Non mancano poi i talenti sbocciati a Milano: il Milan ha lanciato nella mischia, sia in Coppa Italia sia in Serie A, il centravanti Lorenzo Colombo (2002), già blindato con il rinnovo del contratto per allontanare le sirene inglese. Medesimo scenario per i cugini nerazzurri Lorenzo Pirola e Lucien Agoumè, considerati tra i 2002 più forti d'Europa. Centrale solidissimo alla Samuel il primo e centrocampista box to box il secondo: per entrambi c'è la fila e le richieste di prestito non mancano, anche se Conte vorrebbe tenerseli stretti e crede molto in loro.

Tra le società che maggiormente hanno pescato dal proprio vivaio nel finale di stagione c'è pure il Sassuolo, che ha lanciato Giacomo Manzari, Andrea Ghion e Stefano Piccinini. Quest'ultimo vanta il titolo di calciatore più giovane ad aver esordito nel post lockdown con i suoi 17 anni e 7 mesi.

Traguardo centrato in extremis all'ultima giornata (Sassuolo-Udinese). A proposito di record: curioso il "primato" del roccioso centrale Andrea Carboni (2001 del Cagliari): 2 espulsioni in 7 presenze. Nuovi Montero crescono...

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