La vittoria beffa di Milano: 85-82 Ma torna a casa Festa Cedevita

Vincere e maledirsi nell'arena Petrovic di Zagabria dove non basta l'ispirazione e una bella prova collettiva. L'Emporio Armani senza Gentile fa quasi tutto bene, ha in mano la qualificazione per 36', ma alla fine si mangia la dote, la qualificazione europea e quel successo per 85-82, in una sfida dove le servivano 10 punti di vantaggio per sparigliare con i giovani croati, sembra una beffa.Lo è stata, le luci si sono spente nella serata dove tutto sembrava funzionare, il gioco, la difesa, ma ci sono stati dei corto circuiti che hanno vanificato la seratona di Hummel (21 punti, 8 rimbalzi), l'inizio scintillante di Mclean (15 alla fine, 12 nei prini 15'), il lavoro di cesello che ha fatto Simon (13 p. 7 assist), il coraggio di Jenkins (8 punti) a cui è stato tolto un canestro fondamentale dall'instant replay, ancora una volta dopo Reggio Emilia, a 47" dalla fine quando Milano aveva messo a 9 punti gli avversari.Niente da fare. L'Europa che ha preso a schiaffi Sassari, senza vittorie, butta fuori anche l'Emporio che ha dominato la prima metà di partita (25-18 20-13) ma poi ha perso le gambe e anche un po' la testa (21-26 e, quel che è peggio, 25-19 nell'ultimo quarto), incantata da un ragazzino del '96, Marko Arapovic, figlio del pivottone che faceva da spalla a Petrovic: 16 punti, 7 rimbalzi, 2 palle rubate). La sua è stata luce per il Cedevita di Mrsic e Pozzecco, la coppia per lo scudetto della stella varesina quando erano abili sul campo anche se in panchina sembrano cavarsela da principi, che arriva per la prima volta fra le 16 d'Europa.Certo l'assenza di Gentile è costata cara nel momento in cui Milano non riusciva a capitalizzare lo scarto che serviva, è stata spesso oltre la linea rossa, anche a più 14, ma quel terzo quarto è diventato un gelato al veleno, perché l'Emporio comandava nel punteggio (66-57), ma restava nella ragnatela.Milano e la sua vittoria di Pirro, un castigo per i peccati. Repesa ammette di aver sbagliato forzando il Gentile rientrato dagli europei. Ha pagato.

È onesto nell'ammissione, ma gli è costata cara perché senza di lui la palla certo gira di più, ma ci sono momenti in cui serve il Matamoros a chi è nato per essere soltanto gregario e questo era il disegno all'inizio. Una leggerezza non considerare che i campioni, se super sfruttati possono anche rompersi. Così è stato. Purtroppo per Armani e il suo Emporio sbagliato alla nascita.

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