Vittorie in serie. Ecco la strada che porta ai Giochi in casa

C' è un'Italia che vince oggi per trionfare domani. Il colore di moda è il biancoazzurro: come la neve e come gli italiani che dominano in quasi tutte le discipline invernali

Vittorie in serie. Ecco la strada che porta ai Giochi in casa

C' è un'Italia che vince oggi per trionfare domani. Il colore di moda è il biancoazzurro: come la neve e come gli italiani che dominano in quasi tutte le discipline invernali. Non solo nello sci, perché se nello sport più popolare dei mesi freddi siamo stati ancora trascinati dall'ennesimo esaltante duello tra Sofia Goggia e Fede Brignone, il weekend ci ha regalato trionfi e sorprese su tutti i fronti, dal piccolo mondo dello slittino in cui continuiamo ad essere protagonisti come da tradizione altoatesina a quello del freestyle, disciplina giovane e ancora lontana per le nostre abitudini, in cui per la prima volta un nostro ragazzo, Simone Deromedis, ha vinto un titolo iridato. Goggia e Brignone si rincorrono nei successi in coppa del mondo e si dividono il tifo non solo dei patiti dello sci, come una eterna riproposizione di un Coppi&Bartali delle nevi: ieri le due azzurre prima e seconda sul podio di una discesa a Crans Montana, in una specialità che per tanti anni, soprattutto al femminile e con l'eccezione del fenomeno Isolde Kostner, era decisamente fuori dalle ambizioni azzurre. E invece le regine della velocità, cui si deve aggiungere Marta Bassino, fresco oro mondiale in superG, lanciano la lunga volata verso i prossimi Giochi che ospiteremo in casa. Ecco, l'Italia che vince oggi, quella che festeggia due coppe del mondo nello slittino, scoprendo persino una fantastica coppia femminile (Voetter-Oberhofer) oltre al solito Fischnaller, quella d'argento nel fondo con un'altra coppia inossidabile (Pellegrino-De Fabiani), quella protagonista nel biathlon con Vittozzi-Giacomel oltre alla solita Wierer, ci fa ben sperare per Milano-Cortina 2026.

Peccato che l'altra faccia della marcia di avvicinamento ai Giochi sia fatta di lentezze e ritardi, di vertici che cambiano, di piste che sfumano, di impianti ancora da costruire e persino da ubicare. L'altra Italia che domina i mondiali della burocrazia.

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