Viviani battuto da Sagan nel volatone della Wevelgem

Pier Augusto Stagi

Poteva essere una domenica da incorniciare per il ciclismo italiano, invece nella gara più attesa, quella dei professionisti, l'urlo ci è rimasto in gola.

Non ci può certo andare sempre bene, ma il ciclismo italiano dopo il trionfale volo di Nibali alla Sanremo, continua a far parlare di sè, e bene. Ieri nella Gand-Wevelgem riservata alla categoria juniores, il successo è andato all'azzurrino Samuele Manfredi. Nella Gand declinata al femminile, successo dell'ex iridata romana Marta Bastianelli. Nella prova regina, quella riservata ai professionisti, e giunta ieri all'80ª edizione, vittoria del campione del mondo in carica Peter Sagan, da tre anni iridato e per la terza volta a segno in questa classica belga.

Dopo 250 km e 500 metri Sagan ha avuto la lucidità di accorgersi che Viviani era rimasto chiuso ed è partito come una saetta sul lato opposto della strada; anticipato, il veronese ha tentato una disperata quanto velleitaria rimonta. Ma Viviani si è dovuto accontentare di una seconda piazza.

La gara è stata caratterizzata dalla lunga fuga di sei corridori, tra i quali un bravissimo Filippo Ganna, ed è poi entrata nel vivo quando sui muri la Quick Step Floors di Viviani ha cominciato ad imporre un grande ritmo e a selezionare un gruppo che si è ridotto fino a 23 unità che alla fine si sono giocati la vittoria in volata. Alle spalle di Sagan e Viviani, il campione di Francia Demare. Buon settimo posto anche per Matteo Trentin.

Domenica prossima va in scena la

seconda classica monumento della stagione: il Giro delle Fiandre. Vincenzo Nibali, per la prima volta, sarà anche lui al via. E una cosa l'ha già promessa: «Sono un novizio, ma non andrò al Fiandre per fare del turismo».

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