nostro inviato a Liverpool
Sarà l'esperienza, sarà che una vigilia simile l'ha già vissuta, sarà che di gare importanti ne ha preparate tante anche con la nazionale serba. Ma Aleksandar Kolarov vive con apparente tranquillità la sua prima semifinale di Champions. In campo, si intende, perché due anni fa quella che si era regalata il Manchester City lo aveva visto ai margini. Appena un minuto nel turno precedente, solo panchina nella doppia sfida al Real Madrid decisa da un autogol di Fernando. Nel 2016 respirò solo l'atmosfera della grande sfida, stasera sarà un protagonista principale, considerando che dalla sua parte graviterà lo spauracchio Salah. «Ma non credo che se fermiamo Salah vinciamo la partita - ammonisce il mancino di Belgrado, mai così impiegato in una stagione (oltre 3600 minuti giocati, ndr) - Se siamo arrivati qui, abbiamo l'obbligo di provare a prenderci la finale. Ora viene il bello, ma pure il più duro».
Inutile usare parole per stimolare i più giovani del gruppo. «Lo stadio speciale e la serata altrettanto speciale sono già uno sprone importante, credo che chiunque da bambino sogni di giocare una partita così.
E in pullman ho visto la concentrazione giusta, segno che siamo pronti ad affrontare la sfida. Giocando insieme e di squadra si può far bene. Ma di sicuro non si deciderà tutto ad Anfield». Se lo dice uno di 32 anni e mezzo che ne ha viste tante, c'è da credergli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.