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Come vola il brand Inter. Ma i guai sono altrove: centrocampo e difesa

Zhang dalla Cina parla di follower e illustra altri successi. Nessun cenno al Real e alla crisi di gioco

Come vola il brand Inter. Ma i guai sono altrove: centrocampo e difesa

Una pioggia di numeri, che se fossero gol Conte potrebbe stare tranquillo fino a maggio, altro che Lukaku. È il rosario di successi, finanziari e digitali, snocciolato nel corso dell'assemblea annuale che peraltro ha ufficializzato il rosso di bilancio a quota -102,4 milioni. Dopo la figuraccia di mercoledì, la battuta è troppo facile: il brand vola, i follower aumentano, i fan lievitano, quindi che importa se la squadra è quasi fuori dalla Champions League e oggi (ore 15) sfida in trasferta il Sassuolo da sfavorita, e guai a perdere.

Nell'ordine, le parole del presidente Zhang, come da comunicato del club: «Il Brand nerazzurro si è confermato nella top 15 tra i brand calcistici con più valore al mondo (14° posizione, 466 milioni), scalando ben 15 posizioni dal 2016 con una crescita di oltre il 235% in cinque anni». Ma non solo: «Secondo la classifica stilata da Sportspro, quello nerazzurro è attualmente il 20° brand sportivo più commerciabile al mondo ed il 7° tra i club calcistici». Insomma. Per il brand non ci sono problemi, resta più difficile la situazione a centrocampo.

Poi ci sono i follower, in aumento esponenziale. «La strategia della società nella produzione di contenuti per le nuove generazioni, innovativi, geo-localizzati ha comportato anche un significativo incremento dei follower sui diversi canali digitali, cresciuti del 72% rispetto al 2018/19 a 38,8 milioni. Un incremento che, secondo il Football Clubs Valuation Report 2020 di KPMG, pone il club al 1° posto in Europa per crescita percentuale del numero di follower». E quindi, anche in Europa, l'Inter è a posto. Peccato solo per la classifica di Champions

Da ultimi i tifosi, che qui però sono fan. Sempre dal comunicato dell'Inter: «In grande aumento anche i fan nerazzurri nel mondo, giunti a toccare quota 428 milioni (+ 11% rispetto al 2019), dato che vede il club affermarsi al nono posto nella graduatoria mondiale. Per la quinta stagione consecutiva, il grande calore del pubblico interista ha dimostrato di non avere pari in Italia: quasi 800.000 spettatori hanno assistito alle nostre gare casalinghe in sole 12 partite giocate a porte aperte, con una media di 65.800 tifosi per gara, record stagionale in Serie A e dato in crescita del +7% rispetto alla stagione precedente». Restano da risolvere un paio di grane in difesa e sulla fascia e poi ci siamo.

In teleconferenza da Nanchino, Zhang jr parla come se fosse collegato da Marte, visto che non fa riferimento alcuno al Real Madrid, alla Champions o al campionato. È tutto un elogio a quanto fatto nella scorsa stagione (e che nessuno osa mettere in discussione). «Abbiamo conquistato il secondo posto in campionato, che ci ha garantito per il terzo anno consecutivo la qualificazione in Champions League. Al termine di un percorso faticoso ed entusiasmante, abbiamo disputato una finale europea dopo 10 anni. Questo è il livello a cui l'Inter deve sempre competere». Giusto, ovvio. E a guidare la carica, lui: Conte. «In Antonio abbiamo identificato tutte le qualità professionali ed umane per compiere questa missione. Antonio è salito alla guida dell'Inter e da subito ne è diventato un vero leader». Ieri rimasto in silenzio perché le parole del presidente avessero il giusto risalto.

Oggi a Reggio Emilia, proverà a parlare con i gol, perché i numeri da soli non fanno punti.

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