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Volata choc: Jakobsen lotta per la vita

Grave scorrettezza di Groenewegen, l'olandese vola sulle transenne: è in coma

Volata choc: Jakobsen lotta per la vita

Mordere la strada o il manubrio, mai mollare o abbassare lo sguardo, modi di dire che spesso mandano in estasi manager d'azienda che prendono ad esempio i big dello sport per far comprendere ai propri dirigenti cosa vogliano da loro. Ieri Dylan Groenewegen, velocista olandese, si è però reso protagonista di uno dei gesti più scellerati e brutti che il ciclismo possa ricordare. Va bene provare a resistere alla rimonta di un avversario o accennare ad un cambio di direzione, ma quello che si è visto ieri nella prima tappa di un Giro di Polonia maledetto (il 5 agosto di un anno fa era morto il giovanissimo Lambrecht), è semplicemente folle. Groenewegen ha cambiato per tre volte direzione, arrivando ad allargare il gomito e a stringere contro le transenne il povero Fabio Jakobsen, connazionale 23enne nettamente in rimonta, che ha finito per andare oltre le transenne a 70 km/h. Nell'uscire di strada ha travolto a sua volta un giudice d'arrivo (è grave) e ha picchiato violentemente contro i tralicci che tengono l'arco del traguardo.

Jakobsen ha riportato un grosso trauma neuroencefalico, è stato intubato con difficoltà a causa delle lesioni al palato e posto in coma farmacologico dai sanitari. «È ancora con noi, è vivo e speriamo di vincere questa battaglia», così il medico di corsa Barbara Jerschina. Nessuna premiazione e vittoria di tappa a Jakobsen, che il traguardo non l'ha in ogni caso tagliato, ma questi sono davvero dettagli di una giornata triste per il ciclismo e per questo Giro di Polonia che cerca pace. E pensare che Jakobsen si chiama Fabio in onore di Casartelli, mancato al Tour nel 1995. «I miei genitori, molto appassionati di ciclismo - ha più volte raccontato il ragazzo olandese - hanno voluto onorarlo dandomi il suo nome. L'idea è venuta a mia mamma e io ne sono felice e orgoglioso». Dalla Polonia a casa nostra, in attesa di una Sanremo che si correrà sabato su un percorso stravolto (dello storico itinerario sono rimasti solo i 41 km finali) e che si correrà in una bolla anticovid: a nessuno sarà permesso di avvicinare i corridori. Il francese Demare si è aggiudicato allo sprint la 101ª edizione della Milano-Torino, la classica nata nel 1876.

Battuti l'australiano Ewan, il belga Van Aert (primo alle Strade Bianche) e il tre volte iridato Sagan.

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