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Volley, rugby e basket: l'Italia delle mani dà una lezione a quella che usa i piedi

L'esempio di altri sport nei giorni del "lutto" per gli azzurri assenti in Qatar

Volley, rugby e basket: l'Italia delle mani dà una lezione a quella che usa i piedi

Sulla parete rocciosa dello sport mondiale abbiamo scoperto che le mani dei nostri sportivi ci salvano, mentre i piedi dei nostri esageratamente idolatrati calciatori ci tradiscono. Nella carestia del calcio italiano che si consolerà nelle amichevoli il mondo sceglierà a Doha i campioni. Per fortuna altri sport, anche quelle delle brevi, ci hanno salvato. Il basket si è guadagnato il mondiale asiatico del 2023, la pallavolo ci ha regalato medaglie straordinarie, il rugby, che molti appassionati non guardavano per evitare la sofferenza, ha scoperto che si può ancora sognare andando in meta battendo l'Australia che ci aveva sempre tenuto con la testa sotto l'erba. Come diceva un genio irlandese le cose di cui siamo certi non sono mai vere. È il guaio della fede e la lezione del romanticismo. Non crediamo a chi considera lo sport italiano il secondo al mondo per le medaglie vinte, non vogliamo bere tutta la botte per convincerci che anche un Paese dove lo sport nella scuola è ancora un fastidio può fare meraviglie. Nel lutto del calcio, che comunque avrà sempre pagine per il suo mercato, i suoi peccati, ultimo quello nel settore arbitrale, ci consoliamo, magari esagerando.

Certo la pallavolo, vincendo tanto, nelle giovanili, al massimo livello con uomini e donne, merita lo stesso rispetto del nuoto che ha vinto tantissimo e non ha voglia di fermarsi. Il basket e i bassotti feroci di Pozzecco hanno trovato un posto al mondiale asiatico dove, con la speranza di avere pure Banchero, vorremmo ritrovare un podio che ci manca dal 2004, anche se nelle celebrazioni esageriamo come sempre perché essere fra le trentadue che cercheranno la gloria fra Okinawa, Giakarta e Manila, sembrava il minimo. Battiamo le mani così abili di chi fa canestro e schiaccia ad oltre 90 all'ora, felici di smentire chi ci considerava i materassi del Sei Nazioni nel rugby, cerchiamo meglio nella durissime discipline della ginnastica senza orchi a bordo pedana, ricordandoci delle farfalle vincenti e non di quelle insultate o lasciate senza cena.

Resta nell'oscurità il calcio che dovrebbe bonificare le sue curve, ma anche cercare meglio fra talenti che sembrano svaniti dopo un europeo ingannatore.

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