Specializzati in umanità nonostante siano due extraterrestri. Più lui di lei. Lui Micheal Fred e lei Lindsey. Lui ha vinto 100-200 farfalla e 200 misti agli ultimi campionati americani invernali che, fatti due ragionamenti, valgono quasi come i campionati del mondo. E lei, pronti e via, libera e due superG piazzandosi in vetta alla coppa del mondo di sci. Lui 30 e lei 31 anni sono due E.T. dello sport che hanno nell'età i numeri meno spaventosi. Perché Michael Fred Phelps e Lindsey Vonn gli altri numeri, quelli sui banchi mondiali del nuoto e dello sci, li hanno fatti saltare tutti.Michael è l'uomo orecchiuto che a Pechino 2008 cancellò il record monstre dello sport: i 7 ori olimpici di Monaco '72 firmati Spitz. Ne acchiappò uno in più. Dopodiché, con Londra 2012, ha rimpolpato la serie e sono diventati 18 ori e 22 medaglie in tre olimpiadi. Nessuno mai come lui. Lindsey ha fatto cose simili. Non potendo però contare su uno sport fieramente pane e salame come il nuoto, dove contano solo acqua, muscoli e fiato, non è ovviamente riuscita a far incetta di allori olimpici in quantità industriale come Phelps. Nello sci alpino capita infatti che la neve non sia quella giusta, che il ghiaccio sia traditore, che la nebbia cali all'improvviso, che nevichi, soffi il vento, che ci si spacchi, persino che si muoia. Fatto sta, la Vonn ha vinto un solo oro, in discesa, a Vancouver, Giochi del 2010. In compenso ha messo in bacheca due mondiali e quattro coppe del mondo. E giusto l'altro ieri ha conquistato la 70ª vittoria in coppa, seconda sola a Ingemar Stenmark. Mito paciosamente in vetta a quota 87.Due extraterrestri, dunque, ma umani. Più lui di lei solo perché Lindsey è una dea piovuta d'altri mondi che se non avesse avuto volontà di ferro e muscoli e coraggio nel buttarsi giù dai picchi, avrebbe fatto la modella. Lui il modello mai. Al massimo il cartone animato. E questo, insieme con certe sbandate comportamentali, l'ha però reso più umano di lei. Come quando nel 2004 finì ai lavori socialmente utili per non aver passato l'alcoltest. Come nel 2009 quando fece il giro del mondo la sua foto mentre si spinellava. Come quando dopo Londra 2012 annunciò il ritiro, come quando due anni dopo comunicò il ritorno, come a fine 2014 quando ricascò nella guida in stato di ebbrezza e si beccò condanna penale, squalifica e saltò i mondiali di Kazan 2015. E però ecco che l'altro giorno è tornato di nuovo. E vuole Rio. Molto umano lui e però umana lei.
Perché è forte, è bella, è ricca ma lo sci non è il nuoto e succede che Lindsey un giorno si devasti la gamba destra: nel febbraio del 2013 cade e si frattura piatto tibiale laterale, rompe il legamento crociato anteriore e il collaterale mediale. Ritorna a dicembre e si fa male di nuovo. Addio Olimpiadi 2014. Un anno dopo ci riprova e da lì non si ferma più. Come gli dei che si facevano umani per provarne i limiti. E tornare di nuovo sull'Olimpo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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