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Vuelta 19° tappa: Vince Hansen, mentre i big si marcano a uomo

Adam Hansen anticipa gli sprinter e vince a Cangas do Morrazo, grazie ad una sparata da finisseur a cinque chilometri dal traguardo. Alle sue spalle Degenkolb e Pozzato, rivitalizzato forse dalla chiamata in Nazionale per i mondiali di Ponferrada. I big si riposano e pensano al gran finale

Due tappe per vedere chi sarà il Re della Vuelta 2014
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Oggi è con tutta probabilità l'ultima chance per i fuggitivi di conquistare un successo e in tanti vogliono andare in fuga. La Tinkoff di Contador tiene però compatto il plotone nelle primissime fasi, coadiuvata dalla Movistar. Il più determinato di tutti nell'andare all'attacco è l'olandese Lightart (Lotto), che riesce ad avvantaggiarsi sul gruppo portandosi dietro il connazionale Poels (Omega) e Mangel (Fdj). Il loro è lo spunto giusto e le formazioni degli uomini di classifica lasciano carta bianca al terzetto. Il vantaggio raggiunge presto i 2 minuti e tocca alla Giant intervenire, per fare in modo che il ritardo non assuma proporzioni eccessive. Dopo quasi 50 chilometri di corsa, inizia a cadere un po' di pioggia.

Allo sprint intermedio di A Guarda, Mangel precede Lightart e Poels; il loro margine è contenuto dal gruppo intorno ai 3 minuti. Dopo due giorni di grande lavoro, Katusha e Sky restano coperte per preservare energie in previsione della difficile frazione di domani. Poels conferma le sue buone doti di scalatore e si aggiudica il primo posto in cima al Monte da Groba, regolando i compagni d'avventura. Sono poche, però, le possibilità dei tre di giungere al traguardo: la Giant controlla con sicurezza la situazione, mantenendo il gap costantemente fra i 2 ed i 3 minuti. Resta l'incognita della salita vicina all'arrivo, sulla quale non sarà semplice regolare lo sforzo per consentire a Degenkolb di non sfiancarsi e al contempo evitare gli attacchi.

A Vigo è piazzato il secondo traguardo volante, vinto da Lightart. I tre si sono spartiti equamente gli sprint e i Gpm della prima metà di tappa. In testa al gruppo arriva la Orica, al lavoro per Matthews; il ritardo dai battistrada inizia a ridursi rapidamente con due formazioni a tirare e quando mancano 30 chilometri al termine, ai tre è rimasto meno di 1 minuto da gestire. Ai piedi del Monte Faro, Mangel alza bandiera bianca, Poels e Lightart insistono ancora per un paio di chilometri ma poi devono arrendersi pure loro. Lutsenko si muove non appena il gruppo ritorna compatto e davanti si porta in forze la Sky, per scortare il capitano Froome lungo l'ascesa. L'Ucraino dell'Astana transita per primo in cima, ma ha un vantaggio di appena 20'' che viene annullato dalla Giant a 6 km dalla conclusione.

Ai -5 è Hansen a partire con un'accelerazione decisa alla quale il gruppo non risponde. Il corridore australiano è lì, a circa 10'', ma la Giant non ha più uomini da spendere nell'inseguimento e Degenkolb è isolato. Diversi corridori provano quindi a scattare per riportarsi sulla ruota di Hansen, ma il suo vantaggio è ormai incolmabile e gli consente di andare a cogliere il successo, precedendo di 5'' Degenkolb e Pozzato, primo azzurro sul traguardo. Per il Tedesco i punti per la maglia verde sono una magra consolazione.

Giornata tranquilla per gli uomini di classifica, che hanno risparmiato energie in vista dell'arrivo in salita di domani.

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