Sarebbe da andare in spiaggia e infatti gli organizzatori della Vuelta, che poi da qualche anno sono quelli del Tour, hanno pensato bene di mettere in scena il primo atto della Vuelta sulla battigia di Puerto Banus, a due passi da Marbella, sulla Costa del Sol. La cosa non è stata graditissima ai corridori, tanto che Chris Froome, trionfatore di Francia, non ha esitato a sollevare nel vero senso della parola un polverone che ha provocato la pronta reazione da parte degli organizzatori, che in accordo con il collegio di giuria, hanno disposto che la cronosquadre di questa sera (la corsa scatterà alle 18.48), di soli 7.400 metri, varrà solo ai fini della vittoria di tappa ma non per la classifica generale.
Insomma, se da bimbi si giocava sulle spiagge italiane con le biglie dei corridori, da Gimondi a Motta, passando per Merckx, Van Looy e Van Steenbergen, gli organizzatori della Vuelta hanno pensato bene di portare sulle spiagge direttamente Froome, Quintana e Nibali, che però non hanno gradito. Una cronosquadre di soli 7.400 metri di cui più di 4 erano su passatoie in legno strette e pieni di sabbia. «A questo punto ci manca solo di pedalare sul ghiaccio e poi le abbiamo provate tutte», dice ironico Beppe Martinelli, il tecnico dell'Astana che in questa Vuelta guiderà la coppia Nibali-Aru alla conquista della maglia rossa.
Ottant'anni di vita, 70 edizioni e un autentico parterre de roi al via: si presenta così la Vuelta España 2015 che scatta questa sera dalla Costa del Sol per raggiungere Madrid il prossimo 13 settembre, dopo aver affrontato 21 tappe e percorso 3.357 km.
Confermata la filosofia del tracciato delle ultime stagioni: tappe dal chilometraggio non eccessivo e tanti arrivi in salita, addirittura nove e quest'anno tutti inediti. In totale sono 13 le tappe di montagna a cominciare già da domani, con un arrivo in quota al 6.5% di pendenza media.
La partecipazione è di altissimo livello, basti pensare che al via ci sono i primi quattro classificati del Tour de France, nell'ordine Froome, Quintana, Valverde e Nibali, oltre a Van Garderen, Aru, Landa, Pozzovivo, Purito Rodríguez, Samuel Sánchez, Majka, Rolland. E ancora Cancellara, Sagan, Gerrans, Dumoulin, Van de Broeck, Bouhanni, Degenkolb e il nostro Matteo Pelucchi. Insomma, Contador a parte (che ha corso Giro e Tour), il top del ciclismo mondiale.
«Dopo il Giro ho cominciato a pensare alla Vuelta - ha spiegato Fabio Aru, secondo alla "corsa rosa" e quinto un anno fa in Spagna -. La partecipazione è eccezionale, e penso che anche lo spettacolo sarà degno del cast al via dalla Costa del Sol.
Io mi sento forte e avere al mio fianco un campione come Vincenzo non è assolutamente un problema, anzi. Per noi dell'Astana è un asso nella manica. I problemi li avranno gli altri, non certamente io».Tv: diretta su Eurosport dalle 18.
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