Domenico Latagliata
Torino Avrebbe dovuto essere un ostacolo serio sulla strada dello scudetto, l'odierna trasferta della Juventus in quel di Firenze. E magari i viola daranno effettivamente fastidio alla truppa di Allegri: la quale però è stata a dir poco brava a mettere tra sé e il Napoli la bellezza di nove punti a quattro giornate dal termine del campionato. Come dire che se anche stasera la Signora non dovesse trionfare al Franchi, lo scudetto non sarebbe in discussione: Allegri lo sa benissimo, anche se per mestiere deve dire che così non è. Essendoci peraltro anche la finale di coppa Italia (21 maggio, contro il Milan) da avvicinare con la giusta tensione, il tecnico bianconero non vuole che i suoi mollino la presa troppo presto «perché riattaccare la spina non sarebbe affatto semplice». Dopo di che, se non sarà scudetto tra oggi e domani, lo sarà presumibilmente domenica prossima 1° maggio, in casa contro il Carpi. Per festeggiare già domani pomeriggio, dopo Roma-Napoli, la Juve dovrà semplicemente fare un punto in più della squadra di Sarri: vincere stasera significherebbe obbligare Higuain e compagni a fare altrettanto per rimandare il verdetto. In caso di pareggio, bisognerebbe invece che i giallorossi facessero bottino pieno. Dettagli, alla fine. Perché stappare spumante una settimana prima o una dopo cambia poco, considerato anche che Allegri non è bulimico di record come chi lo ha preceduto. Certo non intende regalare nulla neppure lui. E, anzi, ha già messo in chiaro cosa si attende dalla prossima stagione: «Dovremo fare una grande Champions. L'eliminazione ci è rimasta di traverso, perché a Monaco siamo usciti ai supplementari. Ecco perché l'anno prossimo, oltre a riconfermarci in Italia, bisognerà rifarsi. Nulla è impossibile ma, per arrivare a certi traguardi, serve la giusta condizione psicofisica».
Chiaro come il sole. Pensando pure alla Fiorentina, però. «La squadra viola è, con la Roma, quella che ha segnato più di tutti nella prima mezzora di gioco. Ci attende una trasferta storicamente difficile, visto che al Franchi non vinciamo da quattro anni, e per loro si tratta della sfida della stagione: a Udine non hanno nemmeno schierato i diffidati». Antenne dritte, insomma. Con il solito 3-5-2, Chiellini ancorta assente (distorsione al ginocchio rimediata ieri) e Morata (più di Zaza) che potrebbe dare un turno di riposo a Mandzukic. Dietro l'angolo, nuovi numeri da aggiornare: i gol subiti finora sono soltanto 17 (la miseria di due nel girone di ritorno) e si può pertanto abbattere il record stabilito nel 2011-12 (20), così come Allegri può migliorare il già fantascientifico 72% di vittorie in campionato (52/72) che già lo pone al primo posto tra i tecnici juventini.
Quanto a Dybala, gli manca un solo gol per eguagliare le 21 reti segnate da Tevez nel suo primo anno bianconero: volete che non ci riesca? Anche nel suo caso, si tratta solo di aspettare: se non sarà oggi, sarà certamente in una delle prossime sfide. Funziona così, nel dorato mondo juventino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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