Londra, stazione di arrivo. Eppure da Londra qualcuno pensava che la nazionale sarebbe partita per chissà dove, innanzitutto per il Qatar. Poi è accaduto quello che sappiamo e poi è tornata Londra e con lei lo stadio di Wembley. Il treno dei desideri ha concluso la corsa su un binario morto, l'umiliazione contro l'Argentina va oltre i tre gol del risultato. Ma gli assenti, ma la stanchezza. Il problema sono i presenti e per la stanchezza chiedere alla squadra albiceleste se i suoi uomini fossero tutti reduci da vacanze e grigliate varie.
L'Argentina, come le altre qualificate, ha raccolto sul campo, con il gioco, la tecnica e non certo l'asfissia della tattica; l'Italia è alla ricerca di se stessa, fuori e dentro, nel governo federale che non si mette in discussione dopo la seconda disfatta mondiale e nello staff tecnico che prosegue la sua avventura annunciando la ricostruzione. Non è specificato con quali mattoni, forse materiale in plastica perché il patrimonio calcistico italiano si è esaurito, quelli che consideriamo campioni tali sono nel nostro condominio, alla prima dogana viene tolta loro la maschera e riconosciuta l'esatta identità. Troppi stranieri, molti scarsi, alcuni a fine carriera ma utili per i nostri ritmi.
Tra poco incominceranno le celebrazioni del quarantennale del trionfo di Spagna 82, non andrebbe dimenticato quello che accadde dopo, la nazionale di Bearzot non riuscì a qualificarsi per l'Europeo di Francia vinto dalla Francia di Platini e un gol del numero 10 della Juventus, due anni dopo, in Messico, ci rispedì a casa. Lo stesso accadde a Lippi, dopo la favola tedesca. Nessuno può vivere di rendita, soprattutto chi non ha in dotazione un patrimonio solido e duraturo. Domani affronteremo la Nations League contro avversari tostissimi, Mancini è intoccabile a meno che lui medesimo non dichiari di avere esaurito energie.
Escludo questa ipotesi, come escludo che il governo federale intenda affrontare il grande tema degli stati generali, di centri di formazione affidati a ex grandi calciatori e non a figure anonime e di margine che accontentano i burocrati del sistema.
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