Alla fine, dopo tanta fatica, dopo aver dato tutto come è solito fare, a Vincenzo Nibali è restato solo un buffetto. Quella amichevole carezza sulla spalla che la maglia gialla Bradley Wiggins gli ha riservato proprio sul traguardo. Una sorta di onore delle armi, che si dà non ad un vinto, ma ad uno che ha provato a vincere e non ce l'ha fatta.
Ci resta un po'di amaro in bocca, anche se Vincenzo, anche ieri, ha fatto cose degne di nota. Ha lottato come un leone. Non ha lasciato nulla d'intentato. Ci ha provato una volta e un'altra ancora. Vincenzo, sicuramente il più combattivo, il più letale, per il momento però si deve accontentare dei complimenti di tutti, anche della maglia gialla.
La strada è ancora lunga, ma i segnali che arrivano dalle Alpi sono inequivocabili: Wiggins non è un drago in salita, ma meglio di lui c'è solo Nibali e il suo compagno di squadra Froome, che nel finale deve essere fermato via radio. «Te lo sei perso, aspettalo!». Lui, il sudafricano nato in Kenia, aspetta.
Ciclismo radiocomandato quello del Team Sky. Ciclismo di cuore quello di Nibali e Evans. Il siciliano prova a far saltare il banco, l'australiano attacca da lontano e poi sul più bello salta lui.
Vincenzo nella due giorni alpina ci prova in tutti i modi: in discesa e in salita. A Bellegarde-sur-Valserine ci prova lungo la discesa de la Grand Colombier, ieri due volte in salita, verso La Toussuire. Tosto Vincenzo, che per la prima volta mette in crisi il «duo volante» Wiggins-Froome. Loro accusano, barcollano, flettono, ma non si piegano. Si staccano, ma ritornano sempre lì, al loro posto: davanti a Nibali, che si deve accontentare, in attesa della sfida finale, la prossima settimana, sui Pirenei.
Intanto davanti vince un altro francese, compagno di squadra di Voeckler, Pierre Rolland, che arriva tutto solo, con 55''di vantaggio su Thibaut Pinot, e 55''su Froome, che precede Van den Broeck e il nostro Nibali che a sua volta anticipa Wiggins. Salta Cadel Evans, che arriva con 1'25''da Nibali. Maglia gialla sempre sulle spalle dell'inglese, che precede il compagno di squadra Froome a 2'05''e il nostro Nibali - terzo - a 2'23''. Quarto Evans, a 3'19''. Petacchi cade e arriva fuori tempo massimo, con la sospetta frattura di tre costole. Oggi torna in Italia, per accertamenti.
«In salita ho cercato di attaccare più volte - spiega Nibali a botta calda -. Ma è veramente difficile mettere in difficoltà Wiggins. Lui ha un grande Froome, e dalla sua ci sono anche le cronometro. Io comunque ho provato: la gente vuole questo da me ed io sono felice quando riesco a regalare qualche emozione».
Oggi tappa lunga, la più lunga di questo Tour. Da St. Jean de Maurienne a Annonay Davezieux. Fiaccante e tortuosa, ma non impossibile.
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