Cos'ha vinto Zeman? La domanda preferita dai detrattori del boemo potrebbe trovare una risposta oggi pomeriggio al Letzigrund di Zurigo, teatro della finale di Coppa di Svizzera tra Lugano e Zurigo. Non si tratta, ovviamente, della Champions League, ma quello che Zeman ha fatto quest'anno a Lugano sfiora il capolavoro.
Ha preso una neopromossa che già ad agosto sembrava spacciata per mediocrità della squadra e netta inferiorità economica rispetto a tutte le altre rivali e l'ha salvata, incrementando il valore della rosa del 114% (fonte Transfermarkt.com).
Una storia tipicamente zemaniana: un gruppo di carneadi e qualche giovane di belle speranze assemblati in una squadra che, pur con tutti i limiti del caso (nessuna versione di Insigne, Verratti o Immobile sulle rive del Ceresio), ha saputo offrire sprazzi di buon calcio, unito al solito colabrodo difensivo (75 gol subiti in 36 partite). Tanto però è bastato per restare in A e regalare a Zeman, pur nel contesto più improbabile e impronosticabile, la possibilità di sollevare un trofeo, per la prima volta all'età di 69 anni.Alec Cordolcini
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