Domenico Latagliata
Avrebbero potuto giocare insieme, Diego Simeone e Zinedine Zidane. Nel senso che, per caratteristiche tecniche, il primo avrebbe coperto le spalle al secondo. E il centrocampo della loro eventuale squadra ne avrebbe goduto non pochi benefici: operaio (specializzato) del pallone l'argentino, artista vero il secondo. Invece, limitandoci alla loro carriera italiana, il Cholo ha corso e lottato per Pisa, Inter e Lazio, mentre Zizou ha allietato pomeriggi e serate juventine.
Il prossimo 28 maggio si sfideranno invece dalle opposte panchine nel derby di Madrid: in palio la conquista della Champions League, a Milano. Dove appunto Simeone giocherà in casa, da sfavorito come gli piace tanto: il suo Atletico sfiderà il Real dei milioni e delle stelle, piazzerà il pullman davanti all'area di rigore o alla linea di porta e da lì costruirà la sua partita. Così vuole il cliché e così alla fin fine sarà: zero fronzoli, tanta sostanza e altrettanto desiderio di soffrire. La classica classe operaia che punta il paradiso: mai i colchoneros hanno vinto una Champions (o Coppa dei Campioni, in precedenza), venendo respinti due volte nell'atto conclusivo, l'ultima delle quali due anni fa proprio dai cugini del Real. Quanto ai Galacticos, andranno invece a caccia dell'undicesimo trionfo nella manifestazione continentale più prestigiosa.
Un risultato, comunque andrà a finire, le due squadre madriliste l'hanno già raggiunto, permettendo alla capitale spagnola di diventare la città più titolata per quel che riguarda la coppa con le Grandi Orecchie: la Champions finirà da quelle parti per l'undicesima volta e Milano proprio lei, sede dell'evento verrà così staccata. Con in più la netta sensazione che dovranno passare anni prima di poter tornare a competere a certi livelli: anche la prossima stagione né Inter (tre successi nella storia: 1964, 1965 e 2010) né Milan (1963, 1969, 1989, 1990, 1994, 2003 e 2007) giocheranno infatti per il trofeo più ambito e chissà quando torneranno a farlo. Non solo. Madrid diventa la più presente all'ultimo atto: diciassette volte (14 il Real e tre l'Atletico) e supera proprio la città della Madonnina che primeggiava con sedici. Milano si scopre insomma solo spettatrice e gli unici benefici pare possano averli gli albergatori, con prezzi delle camere già schizzati alle stelle e tour operator che pregustano affari d'oro, dal momento che ieri mattina, come rivelato da Marca, per assicurarsi un pacchetto volo più due notti era necessario mettere in preventivo una spesa superiore ai 900 euro, cui aggiungere il prezzo del biglietto.
Simeone contro Zidane, allora. Che sono stati avversari più volte da calciatori durante la loro esperienza italiana: tre vittorie per l'attuale tecnico dell'Atletico (autore anche, nel 2000, di un gol a Torino che diede la vittoria alla Lazio e si rivelò poi decisivo per l'incredibile scudetto biancoceleste all'ultima giornata mentre la Juve naufragava a Perugia), due pareggi e un successo per il bianconero.
Il quale proprio contro l'Atletico ha anche subìto la sua prima sconfitta da tecnico dei Blancos e per di più al Bernabeu: era il 27 febbraio scorso quando i biancorossi si imposero 1-0 grazie alla rete del solito Griezmann. Insomma: i precedenti paiono favorevoli a chi, sia da giocatore che da tecnico, bada(va) più alla sostanza che alla forma. Il 28 maggio, nello stadio che è stato suo', chissà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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