Come sposare un oligarca russo e sopravvivere alle sue abitudini

Tatiana Ogorodnikova, moglie di un miliardario moscovita, ha scritto un libro per mettere in guardia le donne

Manila Alfano

Da oggi tutte le donne che cercano marito hanno un paio di dritte in più a cui far riferimento per non essere fregate, specie se la ricerca ha come obbiettivo un miliardario russo.
Il merito è tutto di Tatiana Ogorodnikova che prendendo spunto dalla propria vita matrimoniale dispensa consigli, tecniche, vantaggi e svantaggi sulla caccia al miliardario ex sovietico nel suo libro Contratto matrimoniale. Lei, che per marito si è scelta un oligarca russo, una certa esperienza diretta e indiretta l’ha acquisita nel tempo. Tatiana avverte: la vita con un marito ricco, ma spesso non giovane, è comunque una dura prova. Tanto più se l’obiettivo è un nuovo russo: «Per uscirne vive - sostiene la bella Tatiana, ricca di suo grazie ai propri business - dovete essere preparate». Niente di più sbagliato quindi pensare di sposare un uomo facoltoso e trovare la felicità. Tatiana non ha peli sulla lingua e parla chiaro: via tutte le illusioni romantiche e occhi aperti. «Conosco decine di casi di maltrattamenti, umiliazioni, botte riservate alle consorti», dice. «E toglietevi dalla testa che la “privatizzazione“ di un nuovo russo sia definitiva: c’è una fila di ragazze-trofeo più giovani e magari più belle di voi pronte a soppiantarvi». Già perché quella dell’amante è una moda irrinunciabile per gli straricchi russi: «Mettetevi bene in mente - continua la signora - che dovrete convivere con una schiera di altre, e magari anche con qualche figlio illegittimo. Dovete partire dal presupposto che i ricchi sono infedeli congeniti. Vogliono una moglie come copertura e garanzia, ma che stia a casa e che li lasci liberi. Magari possono restarvi fedeli in senso strettamente fisico, non andare a letto con le loro «accompagnatrici». Conosco molti esempi del genere. Ma state tranquille che se c’è una festa o un ricevimento, non è voi che porteranno con sé. Rassegnatevi a non avere molti contatti con vostro marito a fare una vita ritirata». È ovvio che con questi presupposti la parola d’ordine in assoluto diventa: un buon contratto matrimoniale che implichi la comunione dei beni.
Tra gli oligarchi russi, racconta Tatiana, si affermano vere e proprie mode del momento in fatto di amanti: «Tempo fa c’era la caccia alle miss e campionesse sportive: chi non poteva esibirne una era considerato out. Più recentemente, era diventato obbligatorio uscire o viaggiare con almeno una decina di bellezze al seguito, mentre adesso sta prendendo piede l'idea di “adottare una studentessa”: almeno si ha qualcuna con un po’ di cervello con cui parlare, e che non sfigura troppo in società». Quanto all'età delle ragazze-trofeo, «è in continua discesa. Ormai stiamo sfiorando la pedofilia».
Il primo consiglio alle mogli o aspiranti tali è non innamorarsi a nessun costo: «Ricordo il caso della mia amica Ania. Adorava il marito Gheorghi: quando è morto, era inconsolabile. Poi un giorno è andata nel suo ufficio per rimettere ordine alle carte e ha trovato il suo diario intimo. Descriveva con disgustosa pignoleria i dettagli più crudi dei suoi rapporti con amanti e prostitute. Così, passati i 40 giorni del lutto, Ania ha dato una festa gigantesca. Ha fatto benissimo».
Ma la signora non si ferma qui, e qualche suggerimento lo dà anche alle aspiranti usurpatrici: «Fingete di essere vergini, a loro piace così.

Non concedetevi prima del settimo appuntamento se volete che la storia duri, e mostratevi concilianti rispetto all’esistenza di mogli e famiglie: dite loro che li amate così come sono, che non volete cambiare nulla della loro vita».

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