Lallarme su servizi segreti, sicurezza e privacy del premier stavolta è arrivato da un insospettabile: Ugo Sposetti (nel tondo), ex potentissimo tesoriere della Quercia. Che in un colloquio con il direttore di «Italia Oggi» Franco Bechis, pubblicato ieri nella prima pagina del quotidiano economico, ha manifestato tutti i suoi dubbi sulle falle nel sistema di «security» che dovrebbe tutelare la privacy e lincolumità del premier: «Ho incontrato a cena dei colleghi del Pdl - spiega Sposetti - e ho chiesto loro se sono impazziti: volete preoccuparvi di garantire una volta per tutte la sicurezza del presidente del Consiglio? Ma non è un tema solo loro. Berlusconi è il presidente del Consiglio, io ho rispetto per le istituzioni». Il punto, dice Sposetti è semplice e allo stesso tempo delicato: «Qui non è questione di vita privata o meno. Come è possibile in Sardegna o a Portofino fare cinquemila fotografie che ritraggono il premier e i suoi ospiti in casa? Certo, si è trattato di un flash. Ma come ci riesce un flash può arrivarci una pallottola.
Che fa la sicurezza? E nessuno è preoccupato della gravità di quanto sta accadendo? È protetta così la residenza romana del premier? Chiunque può introdurvisi, scattare foto, effettuare registrazioni, farle circolare senza che nessuno sia in grado di impedirlo o di saperlo prima?». Domande alle quali potrebbe rispondere nei prossimi giorni il Copasir, il Comitato sul controllo dei servizi segreti già investito del problema.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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