Sprechi, i 4 palazzi fantasma del Comune

Una serie di ricorsi del Sicet, il sindacato inquilini della Cisl, sta bloccando di fatto la privatizzazione di quattro grandi stabili di proprietà del Comune che dovevano contribuire a alleggerire i bilanci di Palazzo Marino. Si tratta degli stabili di via Cesariano 11, via Cicco Simonetta 15, di corso XXII Marzo 22 e 30 che erano stati inseriti nel Fondo Milano Uno, del valore complessivo di circa 153 milioni di euro, gestito per conto del Comune da Bnp Paribas. I palazzi (con l’eccezione di XXII Marzo 22, che è fermo allo stato di rustico) sono stati ristrutturati a spese del Comune e sono destinati alla vendita frazionata. Ma il Sicet ha impugnato le vendite, sostenendo che il patrimonio immobiliare del Comune deve restare nelle mani pubbliche ed essere destinato alle famiglie in difficoltà. Ma una retromarcia della giunta ormai è impossibile, a meno che il Comune non restituisca i soldi già incassati in anticipo sull’operazione.


Bnp Paribas ha ricevuto numerose manifestazioni di interesse per l’acquisto degli appartamenti, ma di fronte all’incertezza sull’esito dei ricorsi al Tar gli aspiranti acquirenti inevitabilmente si tirano indietro. Nel frattempo per la manutenzione e la sicurezza degli stabili vengono spese migliaia di euro all’anno.

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