Il più epico e forse insuperabile è stato lassegno staccato per il Teatro Stabile di Torino nel 2006: 7,5 milioni di euro a favore di Luca Ronconi, direttore artistico del Piccolo (lo Stabile di Milano), per uno spettacolo celebrativo delle Olimpiadi invernali. A decidere quel cachet pauroso furono - come raccontano Aldo Forbice e Giancarlo Mazzuca ne I faraoni - Oberdan Forlenza (attuale presidente del Teatro Stabile di Roma) e Sergio Chiamparino, entrambi veltroniani doc. Ma il teatro torinese è passato alla storia (degli sprechi) anche per la gestione Walter Le Moli, direttore artistico fino al 2007. Le Moli godeva di uno stipendio di 406mila euro lordi lanno («unesagerazione a lungo tenuta celata negli ambienti amici della cultura comunale torinese», scrisse la Repubblica sulle pagine torinesi), più un alloggio da 43mila euro di canone annuo, più rimborsi chilometrici per i viaggi e una curiosa clausola che prevedeva il pagamento a parte delle regie (Le Moli è anche regista). E gli attori? La tabella dei compensi per i professionisti della prosa sono ridicole: 72 euro di diaria. Ma ovviamente le star viaggiano su altre cifre. Così al Teatro Stabile di Genova si dice che il cachet di Mariangela Melato sia lievitato a 3-4mila euro a sera. Si racconta, per tornare ancora allo Stabile di Torino, che lallestimento dei Demoni del regista Peter Stein (luogo e date ancora da definire...) sia costato 600mila euro, con trasferta di studio in Umbria del grande regista insieme alla compagnia.
Spese o sprechi che rendono al botteghino? La Siae ha diffuso una cifra: 12milioni di biglietti staccati in un anno. Ma attenzione: in quella cifra ci sono anche gli spettatori degli show di Beppe Grillo, Aldo Giovanni e Giacomo, Luttazzi, Bagaglino. Non esattamente «prosa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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