Cronaca locale

Spunta la scuola di ronde ma insegna arti marziali. Il Comune: "Sarà esclusa"

Bocciato il primo corso di formazione Il vicesindaco: «Non avranno un euro»

Prima «campanella» ad ottobre. E fra i banchi scolari speciali: gli aspiranti «volontari per la sicurezza». Le ex cosiddette ronde. Fra un paio di mesi dovrebbero partire i primi corsi, nella palestra del Palaiseo. Ma le materie e i docenti non convincono il Comune che avverte: «Un’iniziativa del genere è fuori dai binari del pacchetto sicurezza, non saranno iscritti all’albo della prefettura e non avranno fondi». Siamo a due passi da via Bellerio. Anche politicamente. Fra i promotori ci sono il Centro studi sicurezza, un’associazione sportiva e i «Volontari verdi» di Max Bastoni, militante leghista, già capogruppo di zona, candidato a Regionali e Comunali col sostegno di Mario Borghezio e membro della Direzione provinciale del Carroccio. Anche il presidente del Centro studi sulla sicurezza, Alessandro Marmello, dirigente di Sport Padania, ha alle spalle una candidatura con la Lega, ma minimizza: «Ero un riempi-lista. Non prendo ordini da nessuno, nemmeno dalla Lega». Rassicura anche Bastoni - che per la sua campagna elettorale coniò lo slogan «Bastoni contro i clandestini. È fra gli ispiratori della scuola, ma dice: «Non faremo parte del servizio, altrimenti sarebbe politicizzato». «Non vogliamo iscritti a partiti o ad gruppi di ultrà - gli fa eco Marmello - chiederemo un’autocertificazione e faremo dei test con uno psicologo dell’Asl».
Gli iscritti sono già 50, l’obiettivo è arrivare a 100. Il corso sarà gratuito, ma sponsorizzato da una società di vigilanza e da un’associazione sportiva, ma i promotori contano di attingere a risorse pubbliche. Fra i docenti inoltre ci sono maestri di arti marziali, che candidamente ammettono di usare nel loro «metodo di difesa personale» - «ma non in questo servizio» - anche un bastone di 40 centimetri. Anche perché «il corpo è già un’arma». Altro aspetto controverso è proprio l’organizzazione del servizio. Marmello ammette: «Vorrei che i volontari girassero in quattro, due riconoscibili e due no», giocando su «discrezionalità e visibilità». E invece dovranno avere pettorine ben visibili. E ancora i promotori non escludono che queste «passeggiate per la sicurezza» siano accompagnate da cani: «Con paletta e museruola», precisano. «Ma tutte queste cose - ripete Marmello - dovranno essere viste dopo l’approvazione dei regolamenti attuativi». E la arti marziali? «Servono solo come difesa personale minima in caso di aggressione» garantisce. Tutte rassicurazioni che non convincono il Comune. «Ma quale difesa? Ma quale cani? - commenta il vicesindaco Riccardo De Corato - A che servono le arti marziali se i volontari non devono intervenire ma solo segnalare? Questa dei leghisti è un’iniziativa estemporanea, alla “Vogliamo i colonnelli”, una sicurezza da teatrino che non va nella direzione indicata dal ministro dell’Interno. La legge invece ha un connotato di grande serietà». «Spero e credo che gruppi del genere non saranno iscritti all’albo prefettizio - conclude De Corato - di sicuro dal Comune non avranno un euro, anzi non avranno un centesimo». Il capogruppo leghista in Comune, Matteo Salvini, invece dà la sua benedizione: «Ogni presenza sul territorio di gente che ha buona volontà e la fedina penale pulita è da salutare con favore». «Non sono teste calde - risponde anche il capodelegazione leghista in Regione Davide Boni - La legge l’ha voluta Maroni, impossibile che dei leghisti possano non rispettarla.

Se sono vicini a noi è una garanzia in più».

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