Macché doppietta, la Ferrari, ora, punta alla tripletta. Due vetture davanti alla McLaren non bastano più. Oggi i primi bla-bla a Monza, domani le prime prove, domenica la gara, magari la vittoria, magari la doppietta. E quattro giorni dopo, a Parigi, chissà, forse persino la tripletta della rivincita sulla spy story. Perché, ieri, il governo dellauto e il suo presidente, Max Mosley, hanno cancellato lappuntamento fissato giovedì 13 a Parigi con la Corte dappello per riesaminare la sentenza (di assoluzione per mancanza di prove) con cui il Consiglio mondiale aveva liquidato, lo scorso 26 luglio, la spy story McLaren-Ferrari. Trattasi, va ricordato, del dossier sulla Rossa finito in mano a Mike Coughlan, lingegnere del team inglese in contatto con lex tecnico del Cavallino Nigel Stepney, accusato del trafugamento. La Corte dappello doveva riesaminare la vicenda e ascoltare anche la Ferrari. La decisione della Fia, invece, riazzera il precedente consiglio-processo e lo riconvoca «in seguito alle nuove prove emerse».
Le nuove prove - Chi le ha portate? Certamente la Ferrari, ma non solo. Gli uomini del Cavallino, Felipe Massa e il direttore sportivo Stefano Domenicali - ieri a Milano per la presentazione di Ferrari Opera Omnia, ultima iniziativa editoriale della Gazzetta dello Sport - non commentano: «Non posso e non ho nulla da dire, vedremo...», sono le uniche parole di Domenicali. Sembra però che le prove potrebbero anche arrivare da Oltre Manica: forse in seguito ad accertamenti ed ispezioni della Fia presso la McLaren (il team ha sempre detto di non aver usato quelle informazioni e che il vertice non sapeva).
Sentenza già scritta? - Perché mai cancellare ora lappello? Forse Mosley ha in mano prove talmente schiaccianti da ritenere inutile esporsi a un ribaltone ad opera della corte. Meglio anticipare. Anche perché nel dispositivo della prima sentenza è già presente il cavillo giuridico capace di far uscire la Fia dallimpaccio: «Se in futuro si dovesse provare che materiale Ferrari è stato utilizzato, ci riserviamo il diritto di richiamare la McLaren davanti al Consiglio dove sarà affrontata leventualità di escludere il team non solo da questo mondiale ma anche dal prossimo». La sensazione, dunque, è che la sentenza sia ormai scritta. Due le possibilità più accreditate: inglesi esclusi dai campionati costruttori 2007 e 2008; oppure pesanti penalizzazioni in entrambe le classifiche, piloti compresi (almeno una paio di Gp azzerati, quelli primaverili, quelli del periodo in cui il dossier era in mano al team inglese senza che nessuno lo sapesse).
E Alonso spera. Fatto sta, adesso Fernando spera: se il suo team dovesse venire condannato, sarebbe libero di andarsene. Persino alla Ferrari. Comè strana la vita.
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