Spy-story F1, si rifà il processo

La Fia: «Ci sono nuove prove». Aveva detto: «Se riapriamo il caso, la McLaren rischia l’esclusione dai mondiali 2007 e 2008»

Macché doppietta, la Ferrari, ora, punta alla tripletta. Due vetture davanti alla McLaren non bastano più. Oggi i primi bla-bla a Monza, domani le prime prove, domenica la gara, magari la vittoria, magari la doppietta. E quattro giorni dopo, a Parigi, chissà, forse persino la tripletta della rivincita sulla spy story. Perché, ieri, il governo dell’auto e il suo presidente, Max Mosley, hanno cancellato l’appuntamento fissato giovedì 13 a Parigi con la Corte d’appello per riesaminare la sentenza (di assoluzione per mancanza di prove) con cui il Consiglio mondiale aveva liquidato, lo scorso 26 luglio, la spy story McLaren-Ferrari. Trattasi, va ricordato, del dossier sulla Rossa finito in mano a Mike Coughlan, l’ingegnere del team inglese in contatto con l’ex tecnico del Cavallino Nigel Stepney, accusato del trafugamento. La Corte d’appello doveva riesaminare la vicenda e ascoltare anche la Ferrari. La decisione della Fia, invece, riazzera il precedente consiglio-processo e lo riconvoca «in seguito alle nuove prove emerse».
Le nuove prove - Chi le ha portate? Certamente la Ferrari, ma non solo. Gli uomini del Cavallino, Felipe Massa e il direttore sportivo Stefano Domenicali - ieri a Milano per la presentazione di Ferrari Opera Omnia, ultima iniziativa editoriale della Gazzetta dello Sport - non commentano: «Non posso e non ho nulla da dire, vedremo...», sono le uniche parole di Domenicali. Sembra però che le prove potrebbero anche arrivare da Oltre Manica: forse in seguito ad accertamenti ed ispezioni della Fia presso la McLaren (il team ha sempre detto di non aver usato quelle informazioni e che il vertice non sapeva).
Sentenza già scritta? - Perché mai cancellare ora l’appello? Forse Mosley ha in mano prove talmente schiaccianti da ritenere inutile esporsi a un ribaltone ad opera della corte. Meglio anticipare. Anche perché nel dispositivo della prima sentenza è già presente il cavillo giuridico capace di far uscire la Fia dall’impaccio: «Se in futuro si dovesse provare che materiale Ferrari è stato utilizzato, ci riserviamo il diritto di richiamare la McLaren davanti al Consiglio dove sarà affrontata l’eventualità di escludere il team non solo da questo mondiale ma anche dal prossimo». La sensazione, dunque, è che la sentenza sia ormai scritta. Due le possibilità più accreditate: inglesi esclusi dai campionati costruttori 2007 e 2008; oppure pesanti penalizzazioni in entrambe le classifiche, piloti compresi (almeno una paio di Gp azzerati, quelli primaverili, quelli del periodo in cui il dossier era in mano al team inglese senza che nessuno lo sapesse).

In questo modo giustizia salva e pure lo spettacolo: 20 punti in meno per Hamilton e Alonso ricompatterebbero ancor di più i quattro litiganti del mondiale.
E Alonso spera. Fatto sta, adesso Fernando spera: se il suo team dovesse venire condannato, sarebbe libero di andarsene. Persino alla Ferrari. Com’è strana la vita.

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