Spyro Gyra da 35 anni sotto il segno della fusion

Il grande boss Jay Beckenstein che ha fondato Spyro Gyra nel 1974, è ancora al suo posto di direttore con il suo sax alto. Sono trascorsi 35 anni fitti di storia per il gruppo, ma Beckenstein non è affatto vecchio. E' nato a Brooklyn nel 1951 ed era giovanissimo quando, sulla scia del jazz elettrico guidato da Miles Davis, ebbe il coraggio di riunire il nuovo complesso «fusion», dividendo fino al 1987 la responsabilità della conduzione con il pianista e compositore Jeremy Wall. Fu Beckenstein a inventare quello strano nome che appartiene a un'alga di cui si era occupato alla high school durante le lezioni di biologia. Dice di sé: «Mia madre era una cantante d'opera e mio padre amava il jazz al punto da farmi ascoltare Charlie Parker e Lester Young prima che imparassi a parlare. Ho cominciato a studiare il pianoforte a cinque anni, ma due anni più tardi, mentre frequentavo le scuole elementari, gli ho preferito il sax alto. E' stato un amore a prima vista: l'ho studiato con buoni maestri, l'ho suonato nell'orchestra della scuola e poi ho incontrato Jeremy Wall».
Spyro Gyra si è affermato quasi subito ad alto livello e ha sempre tenuto, fino ad oggi, una posizione di preminenza fra i gruppi che sanno mixare elementi di popular music e di jazz, musica elettronica, rhythm'n'blues ed echi caraibici.

Per un singolare paradosso, deve questa capacità alle frequenti mutazioni di organico, di solisti di spicco e di «ospiti» illustri, pur conservando una propria riconoscibile coerenza di stile e una grande potenza di suono. Al Blue Note, fino a sabato, due concerti per quattro sere consecutive offrono la più ampia possibilità di apprezzare queste doti.

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