Squalifica per la bestemmia: arrivano le prime correzioni. Meno male

La corte federale ha accolto il ricorso del calciatore della Triestina Scurto sostenendo che la lettura labiale non fornisce una prova certa in ordine all'effettiva pronuncia dell'espressione blasfema. Il ruolo decisivo di una esperta della materia

Contrordine amici: è possibile squalificare per la bestemmia ma dev'esserci la prova certa, specie se la segnalazione arriva dalle immagini delle televisioni. E la prova certa non può essere esibita attraverso uno spezzone della tv di difficile comprensione. Giuseppe Scurto, tesserato con la Triestina, si è così salvato dal castigo. Con soddisfazione del club giuliano che ha prodotto reclamo dinanzi alla Corte federale con successo.
Di fatto l'organo di giustizia sportiva ha stabilito che «la lettura labiale non fornisce una prova certa in ordine all'effettiva pronuncia delle'espressione blasfema» da parte di Scurto. Non solo. Ma dando notizia sul proprio sito dell'avvenuta riqualificazione del calciatore, la Triestina ha ringraziato pubblicamente «la preziosa collaborazione della signora Loredana, esperta di lettura labiale che ha fornito preziosi supporti formali al reclamo presentato».
Cosa è accaduto? Il giudice sportivo, sulla base della prova tv prodotta dai filmati Sky e Rai, aveva decretato la squalifica di Scurto. Di fatto nessuno aveva direttamente sentito ma era stato "letto" il labiale di Scurto, così introducendo un pericoloso precedente. La Triestina ha fatto ricorso e, a beneficio del reclamo, ha prodotto la testimonianza tecnica di una esperta, la signora Loredana che potrà diventare consulente di altri calciatori, prossime vittime della bestemmia.

La corte federale ha deciso che o si ha la certezza dell'espressione blasfema, oppure non è possibile infliggere il castigo. Anche perchè poi in qualche caso, viene chiamato in causa anche un famoso generale, Armando Diaz e non è certo la stessa cosa.

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