Ssangyong Rexton, comodi e larghi

Marco Lombardo

da Milano

Vedendola in giro, la Rexton della coreana Ssangyong colpisce: ha una linea elegante e non ingombrante, pur essendo una «big auto», una fuoristrada 4x4 che in città fa emergere tutto il suo volume. Eppure, proprio sulla strade cittadine, si scopre poi che la Rexton, la 270 Xdi così come l’ha fatta Giorgetto Giugiaro, non stona affatto. Anzi. La prova è su un modello con cambio automatico.
Chi non è abituato all’inizio fa un po’ fatica a entrare in sintonia con la condizione di guida (anche se - volendo - si può optare per il cambio sequenziale), ma basta poco e alla fine la comodità di non dover mettere mano al pomello tra un semaforo e l’altro diventa quasi irrinunciabile. Dunque l’auto è grande, eppure - viaggiando nel traffico - la sensazione è di avere un mezzo morbido da guidare. Lo sterzo infatti è dolce e la guida senza problemi: sono forse più gli altri, quelli fuori dal finestrino, a doversi adattare alla dimensione della Rexton che invece, per chi è dentro, si comporta quasi come un’utilitaria. Che naturalmente non è: si sta comodi e larghi, il bagagliaio è a prova di vacanze familiari, le prestazioni sono ottime nonostante appunto non sia una peso piuma. Così ecco che la velocità di punta tocca i 177 orari, da 0 a 100 all’ora ci si arriva in 13 secondi e i consumi non sono eccessivi, anche se il motore 2.7 non permette certo percorrenze record. Di piacevole - e molto - c’è la linea, che - diciamolo - fa molta scena con i vicini. E in fondo, rispetto a modelli concorrenti della stessa taglia, il prezzo (da 30.270 euro in su) è in linea con le aspettative.
Di più spartano invece c’è la strumentazione, che si può migliorare nella grafica e negli accessori, ma che comunque la Ssangyong come politica aziendale inserisce nel «tutto compreso» del prezzo. Quindi ecco che nella versione Plus si trova il servosterzo, due Airbag, l’Abs con Ebd in aggiunta all’Esp e al Bas - tutte sigle sinonimo di sicurezza -, il climatizzatore automatico, le cinture di sicurezza con i pretensionatori, i poggiatesta anteriori e posteriori regolabili in altezza, gli alzacristalli elettrici, la chiusura centralizzata, i retrovisori esterni regolabili riscaldabili elettricamente, i fari fendinebbia, le barre sul tetto e gli interni con inserti tipo radica.
Nella Premium invece (da 34.

920 euro) si aggiungono gli interni parzialmente rivestiti in pelle, il volante tipo radica, le pedane sottoporta, la verniciatura bicolore e il sensore di rilevamento ostacoli che si rivela utilissimo soprattutto nei parcheggi, perché alti come siete è facile toccare l’automobile alle spalle. Insomma, riconsegnata alla fine del giro, resta un po’ di nostalgia. E questo, per una macchina, è un bel risultato.

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