«Ogni grande opera darte ha due facce: una per il proprio tempo e una per il futuro, per leternità». Un aforisma del maestro Daniel Barenboim a marchiare il sito internet e una serie di eventi a cavallo tra Roma e Milano per ricordare (magari anche ai critici e al mercato) che creatività e avvenire abitano nei giovani. Saranno loro i protagonisti di «Arteingenua STart!», gemellaggio artistico tra le due capitali intrecciato sul filo della fantasia creativa. Già fin dal titolo con cui gli ideatori hanno inteso dare il benvenuto. Ma anche, assicurano, lanciare una sfida. Start, ovvero partenza, inizio in cui è racchiuso anche il termine (St)art. Perché, come ricorda Ferdinando Magnino, presidente della società Arteingenua, «larte deve trovare sempre nuove spinte puntando su giovani artisti, esplorando strade vincenti attraverso un mecenatismo moderno che scopra e valorizzi differenti forme artistiche». Ma il titolo contiene anche la parola Star(t), come a dire di un progetto che mira in alto nel mondo dellarte contemporanea.
Si comincia domani alle 16 con la performance teatrale del gruppo Radice Timbrica: un percorso tra il ludico e il critico che coinvolgerà anche il pubblico tra piazza Duomo, Galleria Vittorio Emanuele e San Babila. Anche in questo caso si gioca con le parole dellarte: «Esperienza estetica - esperienza e-statica» per creare uno «spazio» mobile e mutevole che accolga ogni possibilità espressiva, per esplorare le strade della creatività e indagare le realtà. Si prosegue alle 18 negli spazi della Galleria Pittura Italiana in via Palermo 5 dove lo staff di Arteingenua presenterà il suo progetto, proponendo inoltre al pubblico una selezione di giovani artisti. Come Giuseppe Rumi: diplomato alla Accademia di Brera e la cui produzione si è trasformata in «no-opera», una poetica astratta giocata con metalli, catrame, legno e tele, bruciati, specchianti, opachi. O gli oli e acquerelli e resine di Annamaria Gallo. Il Gruppo Gasp!, dieci artisti che hanno deciso di muoversi nellanonimato, firmandosi senza un nome proprio, ma con numeri «parlanti» e ironici. Lavorano individualmente, sperimentando tecniche e materiali, ciascuno inseguendo il proprio linguaggio. Il risultato è unarte più provocante della pop art, sempre in bilico fra ironia e dichiarazione intrigante che risponde al motto del gruppo: «arte per tutti». Classico e innovatore il nippo-milanese Tetsuro Shimizu: «meditato», quindi assolutamente distante dalla pittura di getto, ma maestro del colore secondo lantica maniera. In bilico tra forma e non forma Cristiano Plicato. Suggestive le opere di grande formato eseguite in punta di lapis da Celso Doniselli. Da vedere le fotografie di Massimo Prizzon, architetto, pubblicitario e consulente di comunicazione. Diplomato allAccademia di Brera, Claudio Granaroli è presentato come artista di una tautologia che è, senza dubbi, pittura. «Le sue opere sono lampi di energia e i dipinti hanno spesso dimensioni importanti, quasi che la tela potesse contenere a fatica la libertà del gesto, inserti cromatici immediati, violenti scontri fra sentire e meditare». In tutto ben 200 opere realizzate su materiali vari e appartenenti a diversi linguaggi espressivi, dallastrazione al neo-pop. Dalle 18.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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