Milano - La strage terroristica di ieri sera alla scuola rabbinica di Gerusalemme che ha provocato la morte di 8 studenti e il ferimento di altre decine di persone, in prima pagina sulla stampa araba di oggi. Toni e commenti dei titoli sono decisamente diversi da quelli occidentali. Il termine "terroristico" non viene mai usato. "Attentato" è sostituito con "attacco". Mentre l’attentatore è indicato come "attaccante", "martire" oppure "fidayyin".
Su tutti, il titolo d’apertura del quotidiano palestinese edito a Londra al Quds al Arabi che senza mezzi termini recita: "È stato un attacco per vendicare Gaza". Lo stesso quotidiano mette in evidenza la paternità dell’attentato rivendicato da un inedito gruppo che si fa chiamare "Ahrar al Jalil - il gruppo Mughaniyeh" (Liberi della Galilea associati al capo militare degli Hezbollah libanese ucciso il mese scorso in un attentato a Damasco -ndr). Mentre per il quotidiano libanese vicino all’opposizione, Assafir, colpendo "la scuola sionista", "la resistenza palestinese ha modificato lo scenario della guerra contro il nemico".
"Con Bush, Obama e Clinton, tutta l’America è al fianco di Israele" è invece il commento dell’altro giornale palestinese al Quds.
Tra i quotidiani moderati, il panarabo edito a Londra, al Sharq al Awsat è l’unico che usa il termine "attentato", mentre il quotidiano libanese anti-siriano Annahar rimane sul vago e parla di: "8 vittime cadute dal piombo sparato a Gerusalemme". Forse per l’ora tarda in cui è stata annunciata, la condanna del presidente dell’Anp, Abu Mazen, non è riportata da alcun giornale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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