Guai a chi sostiene ancora che i milanesi sono lontani dalla politica. Almeno uno su ottocento vorrebbe starci dentro, e proverà a farlo. Quattordici sindaci e 39 liste candidate per le comunali, se tutte (e salvo poche eccezioni è così) hanno riempito le 48 caselle a disposizione, significa quasi 1.800 uomini in corsa per un posto a Palazzo Marino. Per lesattezza, 1.770. E tenendo presente che i residenti in città sono quasi un milione e trecentomila, i conti sono presto fatti. Senza parlare delle zone, dove i posti a disposizione saranno solo 359 e almeno i partiti maggiori sono riusciti a riempire le liste per i nove parlamentini, lasciando addirittura fuori una fila di aspiranti candidati. Ma persino i candidati sindaci minori, come Massimiliano Loda che è appoggiato da sei liste, appena due in meno della coalizione di sinistra, ha accorpato gli alleati nellunico cartello «autonomisti» per essere comunque presente in tutte le zone.
Pensando alla scheda lenzuolo che il Comune dovrà stampare per le amministrative del 15 e 16 giugno, lassessore ai Servizi civici Stefano Pillitteri dà unaltra lettura del sacro fuoco politico sotto la Madonnina: «Quattordici candidati sindaci? É il frutto malato dellipotesi che si vada al ballottaggio, tuttaltro che scontato invece».
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