Gianni Mozzo
Solo il vaccino ci potrà difendere dallinfluenza aviaria. Sul piano internazionale, questa è la strada più seguita. Glaxo SmithKline punta addirittura su due vaccini, quindi su due diverse sperimentazioni cliniche sulluomo. Il primo studio, appena iniziato in Germania su 400 adulti sani, mira a valutare l'impatto del vaccino sulla risposta immunitaria dei soggetti sfruttando un normale adiuvante a base di sali di alluminio (cioè una sostanza in grado di aumentare la risposta del sistema immunitario, ndr), al fine di ridurre la dose di antigene per singola dose. La ricerca dovrebbe incrementate il dossier di informazioni sul vaccino sottoposto alle autorità regolatore europee nel dicembre 2005. Grazie a questa strategia d'incremento preventivo e progressivo delle informazioni cliniche a disposizione, quando l'Organizzazione Mondiale della Sanità identificherà il ceppo pandemico, la variazione del dossier potrà essere molto rapida e potranno essere accelerate registrazione e produzione dei vaccino anti-pandemia.
In parallelo, uno studio clinico condotto in Belgio su 400 adulti sani mira a valutare un candidato vaccino contenente un innovativo sistema adiuvante. Si spera che il vaccino prodotto con questo adiuvante di nuova generazione possa risultare in grado di favorire un'efficace risposta immunitaria nei confronti dei differenti ceppi del virus e quindi possa offrire una valida protezione in caso di pandemia. Inoltre, grazie all'impiego di questo adiuvante innovativo si confida di poter ridurre la quantità di antigene necessaria per ogni singola dose. Con questo vaccino si punta quindi ad offrire un'opzione in più alle autorità sanitarie in termini di predisposizione di scorte e vaccinazione, in caso di un'eventuale pandemia.
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