la stanza di Mario CerviÈ giusto che Francesco parli di vita eterna e di vita quotidiana

Il nostro amato Santo Padre, Papa Francesco, in otto mesi ha rivoluzionato la Chiesa. «Dice ciò che nessun Papa ha mai detto, è uno di noi, ed è per questo che ci piace». Io mi domando se sia un Papa o un opinion maker di quelli che si vedono nei talk show in tv. Papa Francesco dice che è uno scandalo se uno ruba allo Stato e poi dona alla Chiesa. E riscuote un gran successo ma scopre l'acqua calda e, in certi casi, quell'acqua è pure sporca... Forse in Pontefici come il beato Giovanni Paolo II e lo stesso Papa emerito Benedetto XVI era meno forte il senso e la consapevolezza del primato della morale? Certo che no. Anzi! Ma loro combattevano quelle tristi derive sociali da Capi della Chiesa, pregando, non da opinionisti. «Le tangenti fanno schifo!!!» è una verità assoluta nella sua banalità. Ma il Santo Padre forse si scorda che lui - ora con indosso quell'abito bianco - parla a nome di Dio e non si può rivolgere ai fedeli come il bambino della splendida favoletta «gli abiti nuovi dell'Imperatore» dello scrittore danese Hans Christian Andersen. Lui deve trasmettere messaggi di vita eterna, non di vita terrena.
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Caro Monteverdi, non mi convince, anzitutto, la sua ultima osservazione. Quella secondo cui il Papa deve «trasmettere messaggi di vita eterna, non di vita terrena». Sicuramente un Papa deve parlare di vita eterna, ma se si limitasse alla predicazione dell'aldilà, e indugiasse unicamente su problemi teologici avrebbe poco ascolto. Il popolo cattolico è assillato e afflitto dalla sua quotidianità terrena, da chi lo guida aspetta parole di fede riguardanti l'eternità ma anche parole d'insegnamento e di conforto riguardanti l'attualità. Importante è che il messaggio arrivi davvero ai suoi destinatari, e quello di Francesco indubbiamente arriva. Dobbiamo per questo declassare il Sommo Pontefice al ruolo di un furbastro opinion maker televisivo? Mi sembra indubbio che Francesco, con il suo stile e con i suoi appelli - che lei considera, se ho ben capito, demagogici e populisti - abbia dato nuovo slancio alla grande lezione della Chiesa. Lo scrivo da non credente, rispettosissimo tuttavia dei valori che la religione dei padri ha rappresentato e che ci ha tramandato.

I Papi importanti s'impegnarono tutti in vicende terrene, alcuni s'impegnarono fin troppo appannando la loro missione. Ma Francesco secondo me non appanna, usa detti umili per pensieri molto alti. Piace alle folle da pastore, non da conduttore di talk show.

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