la stanza di Mario CerviÈ giusto concedere la cittadinanza ai figli degli immigrati

Mi dispiace, Dr. Cervi, ma non sono d'accordo con la Sua idea della cittadinanza concessa per il solo fatto di essere nati in Italia. Negli Stati Uniti vige lo Ius soli, ma gli States hanno un'origine diversa: si sono formati coll'esiziale contributo degli immigrati europei; hanno chiesto braccia e idee perché lo hanno voluto fortemente e non poteva essere altrimenti. L'Italia (se avesse voluto) avrebbe anche potuto fare a meno dell'immigrazione, ma non gli è convenuto. Non ha deportato gli schiavi neri violentemente ed esplicitamente, ma ha favorito ipocritamente l'insediamento delle più varie etnie sulla nostra terra come calcolo politico, come istinto ad essere “serva Italia” e a futuro ricatto reciproco tra gli italiani. Non c'è sincerità in Italia e, un giorno, questo nodo verrà al pettine e saranno sorprese! Un carissimo saluto e buon lavoro!
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Caro Francalanza, so anch'io che molte e validissime obiezioni possono essere mosse alla mia idea sull'acquisto automatico della cittadinanza italiana per chi è nato in Italia. Tanti vorrebbero ragionevolmente esigere che un figlio di stranieri possa essere considerato italiano solo dopo che lui -e prima di lui i suoi genitori- si sono pienamente integrati nel costume, nella cultura, nella mentalità del Paese che li ospita. Proprio questo è il principio ispiratore dello ius sanguinis. Lei spiega correttamente il perché delle differenze esistenti al riguardo tra i principi americani e quelli europei. Certi inserimenti demografici presentano senza dubbio rischi, primo tra tutti quello di una alterazione dell'identità nazionale. Me ne rendo conto. Ma continuo a credere che, con determinate cautele la nostra vecchia Europa - che dagli Usa ha importato tanti comportamenti, non sempre con esito felice - possa recepire lo ius soli. Forse -la butto lì a casaccio- può essere stabilito un distacco temporale tra la nascita e la cittadinanza.

Ma un bambino che è nato in Italia, che è andato a scuola in Italia, che parla italiano, che in Italia ha preso la licenza elementare, secondo me dev'essere automaticamente cittadino italiano, senza bisogno d'altri requisiti.

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