la stanza di Mario CerviBersani non è Stalin. Al massimo può essere un Prodi...

Scusami (siamo quasi coetanei), qual è la sinistra normale e legale? I partigiani che hanno combattuto contro il fascismo per il trionfo della «dittatura del proletariato»? Quelli che inneggiavano ai carri armati di Praga e Budapest? Quelli che parlavano di «sedicenti Brigate Rosse» e di «compagni che sbagliano»? Quelli che inneggiavano ancora a Fidel Castro e al libretto rosso di Mao? Quelli che hanno preso i soldi (illeciti) dall'amata Unione Sovietica? Hai mai sentito qualcuno di loro chiedere scusa per gli errori del passato? Al contrario, rivendicano con orgoglio la loro storia. E allora, scusami ancora, qual è la sinistra normale e legale? Forse sta nascendo ora.
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Caro Mazzoccanti, come per forza di cose succede a quelli della nostra età tu hai - reciproco il tu che usa tra quasi coetanei - tanti ricordi perché hai avuto tante esperienze. L'elencazione di misfatti comunisti che fai è ineccepibile. Almeno lo è per chi come me si è battuto contro il Pci, le sue menzogne, le sue promesse, le sue violenze. Però con il trascorrere dei decenni l'Italia è profondamente cambiata. Ho una consolidata diffidenza per i programmi di Pier Luigi Bersani - molto peggio per quelli di certi suoi alleati - ben sapendo che la sinistra si vanta di saper condurre l'Italia sulla via della prosperità ma se le affidano una drogheria la fa fallire in poche settimane. Non mi affiderei volentieri a Bersani per un futuro radioso, e nemmeno per l'ordinaria amministrazione. Ma l'addossargli le colpe di Stalin, di Togliatti, di Mao e di Fidel Castro mi sembra francamente eccessivo e anacronistico. Tutto quel carico di passate nefandezze - che hanno avuto una loro terribile e fosca grandezza - non si addice a un uomo di Bettola che traduce la politica in proverbi emiliani, e parla di bambole da pettinare, non di diktat da proclamare.

Ho la convinzione che la sinistra di Pier Luigi sia inadeguata e incapace, ma che possa essere qualificata normale e legale. Se per caso Bersani vincesse le elezioni non mi aspetterei né i gulag, né colpi di Stato, né esecuzioni sommarie. Mi aspetterei una replica del modello Prodi, suppergiù il caos.

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