PAROLA_LETTORI

la stanza di Mario CerviContro la malavita una sola via d'uscita: aiutare le autorità

Non è strano che i nostri politici di tutto parlino nei talk show televisivi meno che di mafia, 'ndrangheta e camorra? Non è strano che il ministro Angelino Alfano vada in Val di Susa e non faccia un salto nella «terra dei fuochi», l'area compresa tra Caserta e Napoli? Ne ha parlato il 24 settembre Salvo Sottile nella sua trasmissione Linea Gialla (La7). Quella è terra di fuochi e di veleni, di rifiuti tossici interrati, di discariche a cielo aperto e di incendi continui che provocano la diffusione di sostanze tossiche con effetti perniciosi sulla salute della popolazione. Non è strano che s'inviino duecento militari in Val di Susa e non nel meridione? Non è strano che lo Stato «difenda le sue opere», come ha dichiarato il ministro dell'Interno, e non difenda i suoi cittadini? Non è strano?
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Caro Dini, mi stupisco ancora una volta non per le accuse, meritatissime, ai politici, ma per alcune colpe che ai politici sono addebitate. Lei ha proprio l'impressione che si parli troppo poco, anche nel Palazzo, della criminalità organizzata? Io ho l'impressione contraria. Come i talk show, anche i discorsi parlamentari grondano diagnosi impietose dell'inerzia governativa nei confronti di mafia, 'ndrangheta camorra, e grondano suggerimenti per estirpare la malapianta. Roberto Saviano ha dato nuovo impulso al dilagare delle chiacchiere e dei drammatici appelli per la bonifica dell'Italia inquinata da veleni. Le parole non mancano, anzi si sprecano. Lo Stato agisce con risolutezza - me ne compiaccio - in Val di Susa, ma non è che voglia consegnare il Meridione ai boss. Sforzi se ne fanno, le cronache raccontano quotidianamente dell'arresto di latitanti e di sequestri milionari di beni di malavitosi. Purtroppo si ha la sensazione che nel labirinto delle leggi e nel permanere delle complicità diffuse il lavoro investigativo dia scarsi frutti. Ma se ne discute a profusione.

Purtroppo discuterne non basta, bisogna che alle parole seguano fatti concreti (e che la società aiuti l'autorità, anziché aggredire carabinieri e poliziotti quando arrestano un ricercato in un rione popolare).

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