la stanza di Mario CerviForconi o no, i diritti non cancellano il dovere di rispettare gli altri

La manifestazione del 9 dicembre ha dato la dimostrazione di quanto la gente sia stufa della pletora di politici incapaci che sta mandando il Paese verso un disastro economico totale. Giornali e televisioni hanno demonizzato il tutto. Questa volta la triade sindacale non c'era. Quando mai ci sono se occorre tenere le parti di chi lavora e rischia in proprio, senza «ammortizzatori sociali»? Alcuni media mettono in risalto il disagio al traffico, alle stazioni. Ma quando ci sono gli scioperi di categoria, magari solo per un'azienda che sta per chiudere, i disagi vanno bene? Hanno cercato di occupare il palazzo della Regione Piemonte. Se lì ci fossero stati dei missionari sarebbe stato grave, ma dai riscontri delle ultime settimane risulta che c'è chi fa gli affaracci suoi, non quelli dei piemontesi. Le persone sono esasperate, stanche, senza più potere d'acquisto, senza lavoro, senza sicurezza. Per i politici è populismo, ma se incominciamo a metterli sotto pressione, mi sa che questi trovano la quadra o scappano e si dimettono. E non sarebbe un male.
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Caro Franzino, so quanta esasperazione ci sia in giro e quanta comprensione per il movimento dei Forconi. Comprensione espressa anche, con la massima autorevolezza, sulle colonne del Giornale. Tuttavia ho in proposito un'opinione personale, e la espongo pur sapendo di trovarmi in controtendenza. Credo che la legge debba essere rispettata, e che non spetti ai poliziotti di stabilire quando è il caso d'essere severi e quando no. M'è capitato spesso di commentare i disordini che per le più svariate ragioni vengono inscenati in Italia, e sempre ho ribadito il principio che la bontà d'una causa non legittima la violenza. I No Tav affermano di battersi - secondo me lo fanno anche con atti criminali - per il bene del Paese, per impedire un immane sperpero di denaro. Non ho accettato le loro motivazioni. La gente dei Forconi ha motivazioni migliori, ma non accetto nemmeno quelle. Lei potrà obbiettare che in innumerevoli circostanze il sopruso e la sopraffazione sono stati tollerati. Verissimo.

Ma nel mio piccolo ho sempre deplorato la negligenza delle autorità nel reprimere l'occupazione di strade e di stazioni ferroviarie, causa di gravissimo disagio per i cittadini. I Forconi non mi hanno fatto cambiare parere. Esistono strumenti leciti di protesta. La presa in ostaggio di servizi pubblici da parte di dimostranti non rientra tra gli strumenti leciti.

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