la stanza di Mario CerviForse è la volta buona che la politica si mette «a stecchetto»

Pare che alcuni partiti siano abbastanza d'accordo sull'eliminare il loro finanziamento pubblico, e questo sarebbe già un taglio alle spese. Tuttavia esiste anche il finanziamento ai gruppi parlamentari, da spartirsi in base al numero di seggi, e non riesco a capire le finalità di questa spesa, se non pensando a un metodo per incamerare un ulteriore «tesoretto». Oltre a tutto, i parlamentari godono già di ottimi stipendi e benefit vari.
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Caro Fossati, le lettere riguardanti i soldi dati ai partiti, e sulle misure da adottare perché questo sconcio finisca, sono una valanga. È significativa l'unanimità dei concetti e dell'indignazione che vi vengono espressi, è sorprendente che da qualcuno i tagli siano suggeriti come se fossero un'idea nuova. Tutto si sa delle enormi somme profuse per mantenere una classe politica la cui estensione è pari soltanto alla scarsa utilità. Si sa dove e su chi la mannaia dei risparmi dovrebbe abbattersi, si sa quali sono le procedure da utilizzare per attivarla. Si conosce inoltre qualcosa che vanifica il resto, ossia la tenacia avida e proterva con cui i parassiti di Stato difendono la moltitudine dei loro privilegi e vanificano o attenuano ogni tentativo moralizzatore. Con ingegnosità e spudoratezza ineguagliabili, gli appartenenti alla Nomenklatura hanno aggirato il referendum che aboliva il finanziamento pubblico ai partiti, resuscitandolo maggiorato. Ma forse, dopo tante delusioni, è venuta l'ora dello stecchetto, per gli apparati di partito. Non ho nemmeno un briciolo di simpatia per il Movimento 5 Stelle. Ritengo che la predicazione vociante del leader Beppe Grillo e i suggerimenti del guru Casaleggio propongano o banalità sensate o idee disastrose per l'economia e per la credibilità internazionale dell'Italia.

Ma quell'esercito di parlamentari giovani, magari sprovveduti e ingenui, affascinati dalla predicazione d'un comico-santone, darà forse una spinta decisiva alla realizzazione dei tagli, all'eliminazione di sprechi rimasti indenni nonostante innumerevoli proclami virtuosi. Per questo, solo per questo, siamo pronti a ringraziare anticipatamente i neofiti grillini di Montecitorio, di Palazzo Madama, dei consigli regionali.

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