Chiedo una riflessione su queste parole che Adolf Hitler pronunciò nel 1933. «I contadini, gli operai, i commercianti, la classe media, tutti sono testimoni. Loro preferiscono non parlare di questi 13 anni passati, ma solo degli ultimi sei mesi. Chi è il responsabile? Loro! I partiti! Per 13 anni hanno dimostrato cosa sono stati capaci di fare. Abbiamo una nazione economicamente distrutta, gli agricoltori rovinati, la classe media in ginocchio, le finanze agli sgoccioli, milioni di disoccupati, sono loro i responsabili. Io vengo confuso, oggi sono socialista, domani comunista, poi sindacalista, loro ci confondono, pensano che siamo come loro. Noi non siamo come loro! Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella tomba! Noi rappresentiamo l'intero popolo, un popolo nuovo».
e-mail
Dell'accostamento tra i ruggiti di Adolfo e i ruggiti di Beppe s'è già ampiamente occupato ieri Matteo Sacchi. Ma penso valga la pena d'insistere. L'oratoria millenaristica di Hitler si dimostrò, purtroppo lo sappiamo, straordinariamente efficace. Molti milioni di tedeschi diedero il loro consenso all'invasato che con grande abilità demagogica inveiva contro i partiti, unici responsabili a suo dire delle miserie tedesche. Fa una certa impressione trovare negli argomenti e negli accenti hitleriani motivi polemici del Movimento 5 Stelle. Sia chiaro che non vedo nessunissima affinità di sostanza tra i due momenti (1933 e 2013) e i due movimenti. L'unica affinità è nel linguaggio, nel disprezzo ostentato verso gli strumenti della democrazia rappresentativa e verso i partiti che ne sono l'essenza. Anche chi, come me, prova profonda diffidenza nei confronti di Beppe Grillo e dei suoi seguaci deve ammirare lo slancio di giovinezza e di novità che dai 5 Stelle ci viene offerto. Ma giovinezza e novità erano anche nel primo nazismo e nel primo fascismo. So bene che l'assenza di brutalità squadristica e il rispetto della legalità, con qualche sbavatura nei no-Tav, distinguono i grillini, anche i più veementi, dalle squadracce d'un orribile passato. Eppure certe parole d'ordine che hanno caratterizzato tutte le grandi tirannie, fasciste o comuniste che fossero, sono riportate alla ribalta dai ribelli d'oggi.
Vedi i necrologi per la vecchia politica che è morta, vedi la rivendicata rappresentanza dell'intero popolo. Gli altri, gli affezionati ai rituali della democrazia, erano zero per Hitler. Ci inquieterebbe che lo fossero allo stesso modo per Beppe Grillo e per il suo guru Casaleggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.