la stanza di Mario CerviI governanti italiani non saranno i Pétain di una Merkel-Hitler

A forza di darci dentro, sta partendo l'antidoto antiberlusconiano della Merkel. Visto che il popolo italiano continua a votarlo, la crucca ha pensato bene di creare un Partito alla Pétain per separare la forza berlusconiana, da inserire immediatamente nel Ppe. Ovvio che Forza Italia ne sarà fuori e a questo punto la scissione nel Pdl è compiuta. Fantapolitica? Mica tanto, basta ricordare le mosse di quel Mario Mauro che invitava i dirigenti del Ppe a escludere il Pdl fino a quando fosse rimasto Berlusconi, poi la vicenda Monti e il quadro si fa più chiaro. Non andranno lontano, ma è inevitabile che il governo sarà sempre più precario. Ma se lo scopo è fondare un partito centrista da Casini ad Alfano, da Albertini a Mauro, forse ci riusciranno. Tuttavia non sarà facile conquistare il popolo italiano se questo partito avrà il sommo sacerdote in Angela Merkel.
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Caro Zanella, le sue ipotesi sui futuri sviluppi della politica italiana possono anche essere probabili, o verosimili, o addirittura vere. Ma non mi convince l'idea che quanto è accaduto, accade e accadrà nei palazzi romani sia ordito da Angela Merkel. Scrivendo di un partito «alla Pétain» credo che lei volesse riferirsi non al condottiero di Verdun, ma al malinconico Pétain di Vichy, succubo di Hitler. Ai governanti italiani dell'ipotetico nuovo corso toccherebbe dunque, nei confronti della cancelliera, lo stesso ruolo che il maresciallo ebbe nei confronti di Hitler. Frau Angela non è granché simpatica e la classe politica italiana non è proprio stimabilissima, ma l'associarli entrambi ad eventi cupi e remoti mi sembra molto sopra le righe. L'incubo Merkel ossessiona troppo, a mio avviso, il pensiero degli italiani.

La «crucca» si trova adesso alle prese con la formazione d'un nuovo governo di grande coalizione - che presumo sarà, purtroppo, molto più duraturo ed efficiente dei nostri esecutivi ballerini - e non riesco ad immaginare che, mentre è in queste importanti faccende affaccendata, la sua attenzione spasmodica vada agli atti e ai detti di Casini, Cuperlo, Fassina, Alfano e via dicendo.

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