la stanza di Mario CerviIl Sud la fa da padrone nelle università e nella burocrazia

Caro dott. Cervi, è difficile per un calabrese come me passar sopra a quanto da lei affermato nella risposta a un lettore sui cinque alti magistrati meridionali che hanno condannato definitivamente Berlusconi. In verità credo però che, nell'esprimere il parere, pesante, che «qualcosa non quadra» nei pubblici concorsi e nelle assunzioni dirette a nord di Roma bisognerebbe considerare che i posti occupati in gran parte da calabresi, pugliesi e campani sono stati assegnati esclusivamente in virtù di meriti personali a chi, dotato di intelligenza ed efficienza, da giovane ha compiuto gli studi universitari non al sud, ma a Milano, Torino, Parma, Bologna, Padova, Pisa e Siena, dove si è trovato facilitato rispetto alla severità degli atenei meridionali. Per carenza di lavoro questi bistrattati laureati sono stati costretti a trasferirsi in Padania, e in particolare a Milano dove, oltre a subire le angherie dei locali, sono stati additati ingiustamente come «terroni» dai vari Borghezio e Bossi.
Roma

Caro Liserre, mi spiace polemizzare con lei che è un interlocutore cortese e intelligente. Per questo sintetizzo al massimo la mia replica. In sostanza lei sostiene che i giovani meridionali entrano in massa nella pubblica amministrazione perché sono più bravi. Lei sostiene inoltre che nel meridione impera la severità scolastica, e allora fatico a capire perché gli aspiranti a un'abilitazione professionale si precipitino al sud di Roma e disertino le commissioni d'esame milanesi o torinesi. Dotati a suo avviso di particolare talento, i burocrati del sud occupano meritatamente, secondo lei, molti posti nelle istituzioni. Le pare che l'amministrazione italiana in generale e la giustizia italiana in particolare, prevalentemente affidate a loro, brillino per efficienza e affidabilità? Le pare che la splendida gestione delle regioni del sud dia risultati migliori di quanti ne dà la gestione delle regioni settentrionali, affidata a tardi e incolti polentoni? I fatti non aiutano questa tesi, tutti i parametri relativi al senso civico e al rispetto della legalità pongono il Meridione agli ultimissimi posti.

Dovremmo supporre che, nonostante questo, nei terreni della criminalità organizzata crescano bene i tutori dello Stato. Non mi associo alle grossolanità leghiste, ho amici del sud alle cui qualità m'inchino. Ma resto del parere che gli addetti alla cosa pubblica debbano essere cercati e trovati anche a nord del Garigliano.

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