la stanza di Mario CerviLa Merkel non vuole starci simpatica. Vuole far contenti i tedeschi

Sono bastate meno di 72 ore al nuovo Papa per trasformarsi da perfetto sconosciuto a persona amata da tutti con un apprezzamento e una dimostrazione di affetto popolare che il suo predecessore teutonico non avrebbe ottenuto neanche in 300 anni. Non voglio mettere in discussione il modo di essere pontefice di Ratzinger, né quello di chi lo ha preceduto. La mia intenzione è invece di mostrare alla Merker che ci sono altri modi per piacere alla gente e che questi appartengono non alla cultura nordica ma a quella calda e umana del sud del mondo. Bergoglio si rivolge alla gente comune, ai poveri, a coloro che mostrano che l'amore reciproco paga. La Merkel che sta ancora cercando di digerire la rinunzia del suo Papa, incassata la sconfitta, deve mettersi il cuore in pace e capire che se non è apprezzata non solo dal sud Europa ma ora anche da Cipro è forse perché parla solo con chi è già ricco e fa di tutto per aumentare sempre più la propria opulenza.
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Caro Gervasutti, indispongono anche me certe alterigie e certe sordità di Angela Merkel. A molti la cancelliera non piace così come a molti non piaceva, probabilmente per motivi analoghi, la capace e sprezzante Margaret Thatcher. Capisco il suo parallelo tra la Merkel e Papa Francesco, tutto favorevole al Papa argentino. Non capisco invece perché le dimissioni di Papa Ratzinger siano state una sconfitta della Merkel. Sono del parere che l'ambito della fede e l'ambito della politica debbano essere tenuti scrupolosamente separati. È vero quanto lei scrive. Ossia che il sud dell'Europa e del mondo prova avversione per il modo spavaldo e intransigente in cui la cancelliera interpreta una cultura nordica di austerità e rigore. Lei vorrebbe una Merkel all'italiana o alla spagnola o alla greca o alla cipriota. Se adottasse i nostri comporterebbe la cancelliera avrebbe, dalle nostre parti, una approvazione plebiscitaria. Esiste tuttavia un problema.

Angela Merkel, messa alla guida d'una grande democrazia e bisognosa del consenso popolare, non è eletta dagli italiani e dai ciprioti, è eletta dai tedeschi: e dalla sua base tedesca le arrivano continue sollecitazioni perché la Germania si opponga alle derive spenderecce e farfallone dell'Europa calda e umana. Messa al bivio tra il soddisfare le aspettative del sud d'Europa e il soddisfare le aspettative dei tedeschi Angela Merkel non ha esitazioni. Nessun politico, di nessuna democrazia al mondo, le avrebbe.

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