la stanza di Mario CerviMa Angela Merkel non sarà la zarina dell'eurosovietismo

Non si sa bene perché, ma anche il centrodestra non riesce (o non vuole) ad affrontare il problema dell'Europa senza unità politica. Sarà che ci portiamo dietro le paure storiche dell'Europa divisa e in guerra, ma è vero che le forze antifasciste e antinaziste, pur rimanendo da questa parte del Muro, guardavano a Mosca, sognando un'Europa Socialista. Il rifiuto di Brandt e Schimtd all'invito di Fejtö nel 1988 per la commemorazione di Nagy (vedi l'articolo di Frigerio sul Giornale del 17 giugno) conferma la soggezione culturale dei socialdemocratici occidentali verso l'allora Urss. Se poi ci mettiamo le idee di Carrillo, Marchais e Berlinguer con il loro Eurocomunismo, ecco che non potevamo avere che questa Europa, come bene dissero due dissidenti sovietici, Vladimir Bukovskij e Pavel Stroilov, quando anticiparono le vicende politiche dell'Europa Unita affermando che sarebbe diventata la nuova Eurss, l'Unione Europea delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. E io aggiungo: con il nuovo Cremlino a Berlino.
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L'Europa, così com'è e com'è organizzata, non piace a molti, e non si fatica a capire perché. I suoi difetti sono grandi e innegabili. Il futuro potrà riservare, a noi che ne siamo cittadini, le peggiori sorprese. Ma a mio avviso non quella d'essere inseriti in una Unione europea della repubbliche socialiste sovietiche. Angela Merkel, indicata come zarina del nuovo Cremlino, è l'erede d'una dinastia politica anticomunista. Lotterà nelle prossime elezioni politiche contro i socialdemocratici. I governi di gran parte d'Europa sono di centrodestra con l'importante eccezione della Francia e con l'Italia che non si sa bene dove stia. Il conservatore Cameron a Londra, il conservatore Rajoy a Madrid, il conservatore Samaras ad Atene, e potrei continuare.

È ragionevole considerare questa situazione l'avvisaglia d'un futuro europeo improntato al passato comunista mentre Putin si erge a difensore dei valori religiosi? Abbiamo tanti motivi per essere preoccupati. Tanti meno uno: il possibile avvento di neocosacchi, guidati da una democristiana, che abbevereranno i loro cavalli alle fontane di piazza San Pietro.

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