la stanza di Mario CerviMa chi perdona le Brigate rosse non dev'essere condannato

Caro Cervi, il figlio del magistrato Coco ha fatto bene a dire ciò che pensa sulle Brigate Rosse e i suoi componenti. Io ho militato nel Pci-Pds e posso dire dei silenzi durante quel periodo di terrorismo rosso, anzi di tifo malcelato nelle fabbriche. Solo dopo la morte di Guido Rossa si svegliarono. Loro hanno allevato le Br e le hanno lasciate andare fino a quando non fu colpito un loro sindacalista. Furono bravi e continuano a esserlo, in stile leniniano, a portare a sé i parenti delle vittime. Una sindrome, ma non di Stoccolma, bensì di Botteghe Oscure ha trasformato l'odio dei vari Calabresi, Rossa, Tobagi, D'Antona, Moro in uomini del perdono. Chissà perché premiati o in Parlamento o professionalmente.
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Caro Zanella, credo che la giustizia sia stata troppo longanime nei confronti di molti terroristi, e che la società sia stata troppo distratta o vile riaccogliendoli e consentendo loro di esibirsi con libri, quotidiani, talk show. Questa indulgenza verso gli assassini della P38 stride con l'implacabilità ostentata nei riguardi d'un ex-ufficiale tedesco quasi centenario, Erich Priebke, che per ordini superiori partecipò all'orribile strage delle Fosse Ardeatine e che è tuttora agli arresti domiciliari. Ritengo quindi del tutto comprensibile la reazione di chi, come il figlio del magistrato Coco, si ribella al corale «scurdammoce 'o passato» e mantiene ferma la sua esecrazione per i crimini degli anni di piombo. Dobbiamo ricordarceli. L'odio dei congiunti delle vittime nei confronti di chi le mise a morte per cieca furia sanguinaria è un sentimento legittimo e logico. Non mi sembra tuttavia che debba essere criticato chi, nel nome di alti ideali civici e religiosi - purché genuini e non dettati dal politicamente corretto - è per il perdono. Non si tratta di sindrome di Stoccolma. Si tratta di un atteggiamento personale, per tanti inaccettabile ma moralmente insindacabile. Montanelli strinse la mano ai suoi gambizzatori.

A chi deplora il perdono può essere opposto un insegnamento, quello del cristianesimo, che non predica come il Vecchio Testamento la legge del taglione, ma predica appunto il perdono. Credo che io, se sottoposto alla prova, sarei stato e sarei incapace di questo comportamento, ma non oso biasimarlo.

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