la stanza di Mario CerviNell'alluvione verbale di Vendola annegano le ovvietà

Affermare che gli studenti pugliesi vanno a studiare nelle università lombarde «solo perché amano viaggiare» è la più grossa imbecillità che potesse affermare Nichi Vendola da Santoro!
Chieti

Caro Esposito, mi pare che lei esageri. Non ho sentito la frase citata di Vendola, ma le credo sulla parola. Sono d'accordo sul fatto che quella frase fosse una sciocchezza. Ma non la iscriverei tra i detti più riprovevoli del concionatore pugliese. Difendo strenuamente il diritto alla cretinata e alla sparata grossa. Mi vieta di essere indulgente l'atteggiamento complessivo - altro che una frase - d'un declamatore instancabile e stancante. Vendola si parla addosso con la fluente facilità di chi crede di poter prevalere su chiunque grazie a un'alluvione verbale. Lo accomuna a Beppe Grillo la presunzione con cui enuncia ovvietà sconclusionate quasi fossero verità supreme. Da conservatore quale sono - posso azzardare timidamente il termine «liberale»? - dovrei forse rallegrarmi per la presenza sulla ribalta elettorale d'un Vendola che pare fatto apposta per scoraggiare quanti, tra gli indecisi, fossero tentati di votare sinistra. Ma non riesco a essere indulgente. Con spocchia e slancio a volte perfino abili Vendola ripesca negli archivi rossi formule fallite, illusioni svanite, insensati progetti planetari di risanamento e di redenzione. È un Ingroia un tantino ripulito ma nella sostanza non migliorato.

Gli manca il curriculum in magistratura - un titolo di merito visto il modo in cui quel curriculum viene da altri utilizzato - ma in compenso ha una sovrabbondanza di ciarliero vuoto argomentativo. Il fatto che Bersani se lo tenga stretto dimostra la vocazione al suicidio che la sinistra ha da sempre, e che nell'anno di grazia 2013 non rinnega.

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