la stanza di Mario CerviQuando la pausa estiva dei potenti sarebbe stata una manna

«Devono tutti affrettarsi» i nostri padroni di Stato prima della Pausa Estiva. Mi domando e domando loro: pensano che durante la guerra i loro predecessori facessero pause estive? Perché in guerra siamo.
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Caro Castelli, penso che qualche pausa estiva dei potenti avrebbe molto giovato all'umanità. Se Hitler si fosse data una calmata anziché scatenare, in piena estate, la seconda guerra mondiale, l'Europa non avrebbe pagato un tributo di decine di milioni di morti. Se Mussolini avesse evitato l'intervento nel conflitto mondiale - lo fece il 10 giugno 1940, il tempo delle ferie era vicino - l'Italia si sarebbe risparmiati guai immani. Scrivendo questo non giustifico le inerzie governative, ma ricordo che anche gli eccessi di zelo possono essere devastanti. Aggiungo che secondo me non siamo in guerra. Espressione questa che, nella sua sinteticità, evoca fatti cruenti e spargimento di sangue. Non siamo per fortuna a quel punto. Sandro Bondi ha usato il termine guerra civile, motivandolo.

Si può affermare, storicamente, che l'affaire Dreyfus fu in Francia una sorta di guerra civile, e che lo furono anche le stragi del dopoguerra e degli anni di piombo. Ma la Guerra con la G maiuscola è un'altra cosa. Da quasi settant'anni il mondo in cui noi europei viviamo ne è immune.

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