Ho letto con piacere la lettera del 7/11/2013 a firma Oneto che va controcorrente sull'abolizione delle Province. È incontrovertibile che, fino all'istituzione delle Regioni, in Italia c'era stato il miracolo economico e l'Europa ci assegnò l'Oscar della moneta. Con l'arrivo delle Regioni nacque il nostro debito pubblico, che si mise subito a correre. Sarà una coincidenza. Le Province hanno 150 anni, dal Regno d'Italia in poi, e non vedo perché debbano essere incolpate delle nostre disgrazie. Le Regioni gestiscono la Sanità, che dal costo di 10mila miliardi di lire del 1979 (5 miliardi di euro) è arrivata a 120 miliardi di euro attuali. Non si pagavano ticket e non c'erano le attese odierne, negli anni '70! Tutto gratis! Questo per me incolpa le Regioni e assolve le Province. Cambiamo l'imputato?
che ha vissuto la storia d'Italia)
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Caro Sandri, sono stato tra coloro che hanno sollecitato l'abolizione delle Province e che hanno deplorato le esitazioni del Palazzo nel mantenere le promesse fatte agli elettori. Ho visto nella politicizzazione delle Province - con il declassamento del potere prefettizio e con la generosa assegnazione di poltrone inutili - uno dei più evidenti sintomi di sperpero pubblico. Lei, forte d'una lunga esperienza professionale, sostiene tuttavia che le Regioni sono peggio delle Province, e temo abbia ragione. Dai portabandiera di idee confuse ma imperiose il regionalismo era stato presentato come un toccasana. Sostituendo lo Stato in alcuni importanti compiti, avrebbe avvicinato il potere ai cittadini, con vantaggio economico e organizzativo. In realtà la burocrazia regionale non ha rimpiazzato quella statale, ma si è aggiunta ad essa, appesantendola. La facoltà di spesa concessa alle Regioni ha generato una voragine di sprechi e di debiti. Il federalismo all'italiana è fallito, purtroppo per un certo tempo la Lega ha potuto in parte imporlo, ed è stata la catastrofe dei conti pubblici. Lei avrà capito, a questo punto, che mi farebbe piacere sia l'abolizione delle Province sia l'abolizione delle Regioni, ed è pretendere troppo. Ma si può almeno chiedere che le sopravvissute Province e le viventi Regioni - per prime quelle a statuto speciale - siano ricondotte, per personale e oneri, agli standard delle Regioni e Province più virtuose.
Per chi supera quel livello, un taglio deciso del personale e dei suoi privilegi. Sennò restino soltanto i prefetti alla Giolitti. Che era magari un ministro della malavita - così lo bollò se ricordo bene Salvemini - ma sapeva governare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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