Tra le stanze di Moratti jr anche la "panic room"

Tra le stanze di Gabriele Moratti, all'interno dello stabile di via Ajraghi a Milano, sono stati trovati una piscina, un poligono e persino una "panic room". La Finanza ha acquisito i documenti relativi all'abitazione del figlio del sindaco

Tra le stanze di Moratti jr anche la "panic room"

Milano - C’è anche una grande pa­nic room - una stanza blindata dove rifugiarsi in caso di attac­chi dall’esterno, tentativi di se­questro, assedi anche di lunga durata - tra i locali dello stabile di via Ajraghi comprato e ri­strutturato da Gabriele Morat­ti, figlio del sindaco Letizia e di Gianmarco Moratti. Lo hanno scoperto i finanzieri inviati dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo a ispezionare l’ex complesso industriale trasfor­mato in spazio artigianale e successivamente riconvertito da Moratti junior in abitazione di lusso. È quest’ultima meta­morfosi - incompatibile con i piani urbanistici relativi alla zo­na di via Ajraghi - a costituire il cuore dell’inchiesta. Gabriele Moratti ha sempre negato di avere destinato i locali a sua abitazione. Ma secondo la Pro­cura la tesi difensiva è smentita dai risultati dell’ispezione, nel corso della quale sono stati fo­tografati persino stendibian­cheria carichi di indumenti. Oltre al figlio del sindaco, a venire chiamati a rispondere di questa indebita variante d’uso saranno anche i profes­sionisti che hanno firmato i la­vori. Mentre la vicenda giudi­ziaria non sembra destinata a coinvolgere la famiglia di pro­venienza del giovanotto. Se­condo quanto racconta Gian Matteo Pavanello - uno degli esecutori dei lavori - a saldare le fatture degli interventi prov­v­edeva direttamente Gianmar­co Moratti. Ma il ruolo di «paga­tore », secondo la Procura, non comporta una responsabilità penale: che invece, in base alla legge, ricade su proprietario e professionisti.E d’altronde nel­le sue ultime dichiarazioni il sindaco Moratti ha preso espli­ci­tamente le distanze dall’ope­rato del figlio. Ultimo tassello da riempire le eventuali corresponsabilità degli uffici comunali.

Per capi­re quali appoggi possano avere aiutato l’iter delle pratiche di casa Moratti, ieri Robledo ha in­viato le «fiamme gialle» all’as­sessorato di via Pirelli, chieden­do la consegna non solo delle pratiche ufficiali ma anche de­gli appunti e delle mail scam­biate tra i funzionari comunali e i professionisti ingaggiati da Gabriele Moratti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica