Leggi il settimanale

Starace apre lo spareggio con il Cile: l’Italia si gioca la A

Tocca a Potito Starace aprire il playoff promozione contro il Cile che vale il ritorno nella serie A di coppa Davis, dove l’Italia manca da undici anni, dal 2000 quando perse a Venezia lo spareggio col Belgio. Il campano, alle 16 ora italiana, se la vedrà col numero uno cileno (101° nella classifica Atp), Paul Capdeville, sul cemento dell’Estadio Nacional a Santiago del Cile. Poi sarà il turno di Fabio Fognini, miglior azzurro (n. 39), contro Fernando Gonzalez, «mano de pedra» numero 5 del mondo nel 2007 sprofondato (è n. 297), reduce da un’operazione all’anca e con all’attivo solamente sette match quest’anno. Domani il doppio: Bracciali-Bolelli contro Massù, campione olimpico nel 2004 ora n. 446, e Aguilar. Domenica gli altri singolari con Capdeville-Fognini e Starace-Gonzalez .
Per gli azzurri la vera incognita è la superficie velocissima del campo, poco gradita ai giocatori del capitano Barazzutti. Il cemento è una scelta controcorrente del Cile che solo due volte non ha giocato sulla terra rossa (nel ’98 con la Colombia e nel 2000 con l’Argentina, entrambe battute). Ma si gioca sul campo dove nel 1976 l’Italia alzò la sua unica insalatiera, quindi le motivazioni non mancheranno, anche se in palio ora c’è solo un ritorno tra i grandi. Che in questo weekend si giocano le semifinali: Spagna-Francia e Serbia-Argentina. Ancora critico Rafa Nadal per il calendario a ridosso dei tornei dello Slam: «La Davis si sta suicidando».
Grande tennis che manca all’Italia. Lo dimostra la sfida evento presentata ieri a Milano, che ospitò proprio l’ultima finale di Davis dell’Italia nel 1998 persa contro la Svezia, città che dal 2005 è orfana del torneo Atp.

Il 3 dicembre al Forum di Assago Pennetta e Schiavone affronteranno le sorelle Williams, in quattro singolari e un doppio. Proprio la vincitrice del Roland Garros 2010 spinge gli azzurri : «Forza ragazzi». Non possono essere solo le donne a fare grande il tennis italiano.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica