È morta anche lei di meningite fulminante; anche lei a 24 anni come la sua collega di Università Alessandra Covezzi, stroncata quest'estate da una sepsi meningococcica di tipo C. Flavia Roncalli è morta all'ospedale di Niguarda dove era stata ricoverata nel cuore della notte di ieri per forti dolori addominali. In un primo momento i sanitari non avevano rilevato riscontri evidenti sulla patologia in atto, anche perchè i primi esami del liquor avrebbero escluso la presenza del batterio. E infatti i medici si sarebbero limitati a somministrarle farmaci per alleviare i dolori. Il rapido peggioramento delle condizioni della ragazza che ha portato al decesso per arresto cardiaco ha però immediatamente fatto scattare i sospetti, malgrado in un primo tempo si pensasse ad un infarto. Le successive indagini hanno però fatto scattare l'allarme meningite. Nella tragedia, un'inquietante coincidenza: Flavia Roncalli frequentava lo stesso laboratorio di Chimica all'Università Statale in cui lavorava la precedente vittima, anch'essa morta in poche ore per una meningite fulminante. L'Università ha in queste ore diramato un comunicato in cui si annunciano misure di profilassi per tutti coloro che hanno avuto contatti con la Roncalli e che potrebbero essere stati contagiati: «Abbiamo preso contatti con gli organismi competenti per offrire la propria piena disponibilità per consentire l'immediato avvio del protocollo di profilassi previsto in questi casi». Dalla Statale si spiega che «la profilassi, in carico alla Ats riguarderà già da domani mattina gli ambienti anche all'interno dell'ateneo abitualmente frequentati dalla studentessa».
La Roncalli era giunta al pronto soccorso dell'ospedale soltanto tre ore prima del decesso, manifestando sintomi improvvisi e senza alcun tipo di avvisaglie nei giorni precedenti. Un decorso che ha forti similitudini con l'altra studentessa deceduta in luglio al Fatebenefratelli poche ore dopo il ricovero. Il nuovo caso milanese non mancherà di riaccendere le inevitabili polemiche in merito al nuovo vaccino contro il meningococco B reso gratuito in poche regioni d'Italia (Basilicata, Puglia, Veneto, Toscana, Sicilia, Liguria, Friuli Venezia Giulia) ma non in Lombardia. Di fronte al dubbio, sono sempre di più le famiglie lombarde che decidono di vaccinare i propri bambini privatamente, dietro lo stesso velato consiglio di alcuni medici delle Asl che confessano alle mamme: «Sarebbe meglio farlo ma trattasi di un vaccino troppo costoso per la Regione».
Nessun prezzo è troppo alto, verrebbe da dire, per la tutela della salute pubblica, ma è pur vero che i ceppi batterici sono differenti: oltre al B, responsabile della maggioranza di infezioni ai bambini, esistono i ceppi A, Y, W e C. Quest'ultimo, trasmissibile per via aerea, è il responsabile della morte della studentessa Alessandra Covezzi l'estate scorsa, e potrebbe essere la causa anche della prematura fine della giovane Flavia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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